Le sorti del Portogallo sono in mano ai nazionalisti finlandesi ed euroscettici (True Finns Party) usciti rafforzati dalle recenti elezioni (con il 19 per cento dei voti, in rialzo rispetto al 4.1 per cento delle elezioni del 2007). Sono in corso le trattative tra Fondo monetario, Commissione Europea e Bce per varare gli aiuti a Lisbona e, secondo il premier portoghese José Socrates, il via definitivo potrebbe arrivare già la prossima settimana in modo da “poter sottomettere l’accordo all’Ecofin del 16 maggio”. In Finlandia manca un governo con pieni poteri. Per l’approvazione degli aiuti è necessario anche il nulla osta finlandese. Tali decisioni devono passare dal Parlamento, dove peraltro albergano altri partiti euroscettici anche se non nazionalisti. Il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Junker non ha nascosto l’inghippo: “ Abbiamo un problema, come dire… Finlandese – ha detto Juncker in visita a Parigi -. Per metà maggio mi sembra troppo presto non per la questione in sé ma per questa legittima difficoltà decisionale della Finlandia”. Adesso Commissione e Bce dovono trovare un compromesso che piaccia a Helsinki.
(Nella foto: il leader dei True Finns Timo Soini)