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PIL di Eurozona in calo

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 Fine di un’Eurozona a due velocità? La recessione si sta avvicinando velocemente, pronta ad attaccare tutti i paesi dell’unione monetaria. Questo è quanto emerge dai dati rilasciati Mercoledì 15 febbraio per il quarto trimestre 2011: il Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Unione monetaria si è ridotto dello 0,3%.

Un risultato un po’ meno mediocre rispetto al -0,4% atteso dalla maggior parte degli economisti, che tuttavia conferma lo scenario in cui si stanno muovendo i diciassette paesi membri di Eurolandia. Su base annua la crescita registrata è pari appena allo 0,7%. Tecnicamente una recessione è ufficiale dopo due trimestri di crescita negativa. Gli esperti di Deutsche Bank si aspettano che il PIL si contrarrà dello 0,4% nei primi tre mesi del 2012.A distanza di tre anni (poco meno) dalla brutale recessione del 2009, l’unione monetaria si sta nuovamente dirigendo verso la parte sbagliata della barricata. La recessione “double dip”, tanto temuta dagli Stati Uniti hanno avrà risparmiato la più grande economia del mondo. Ma non la Vecchia Europa.

Dobbiamo aspettarci di vedere l’effetto delle misure di austerità messe in atto quasi simultaneamente e a volte in modo violento, dai diciassette? Questo è ciò che la maggioranza degli economisti, anche i più liberali, mette in evidenza. In effetti, i paesi della periferia della zona euro, dove le misure di austerità sono spesso state radicali, soffrono gravemente. Se la Grecia batte tutti i “record” con un PIL in calo del 7% annuo nel quarto trimestre del 2011, il suo caso non è (più) isolato.  Nello stesso periodo di riferimento, le economie di Portogallo (-1,5% fine 2011), Italia (-0,7%) così come quelle di Spagna (-0,3%) e Belgio (-0,2%) hanno subito una sensibile flessione.

Anche gli Stati ‘forti’ non sembrano essere immuni. La Germania, la prima economia europea (la cosiddetta locomotiva d’Europa), paese dalle finanze esemplari, glorificata per la sua competitività, negli ultimi tre mesi del 2011 l ha visto crollare il proprio PIL dello 0,2% nel periodo compreso tra ottobre e dicembre. La Francia non ha avuto miglior sorte, con una crescita leggermente positiva dello 0,2% nello stesso trimestre. Ma l’eccezione francese non sembra destinata a durare. Gli ultimi dati confermano lo scenario di un lento deterioramento dell’attività.

La situazione attuale non è una ripetizione della crisi 2008-2009. La recessione è, in generale, più “dolce”. Ma potrebbe durare più a lungo. Il futuro economico sembra davvero cupo per i diciassette della zona euro, con una attività estremamente debole nel 2012 e con un PIL atteso in calo dello 0,5% secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI).  A meno che le misure di austerità siano meglio calibrate, e che maggiore enfasi venga posta sugli sforzi per aumentare la competitività dei paesi dell’UE…

2 Commenti

  1. […] si aspettano che il PIL si contrarrà dello 0,4% nei primi tre mesi del 2012.Continua a leggere: PIL di Eurozona in calo […]

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