La famiglia Peugeot è pronta a crescere all’interno del nuovo soggetto che nascerà dalla fusione di PSA e FCA: lo ha reso noto direttamente Jean-Philippe Peugeot, capo della holding di famiglia Etablissements Peugeot Freres, nel corso un’intervista con il quotidiano francese l’Est Republicain.
Partecipazione e accordo FCA-PSA
Va ricordato, che secondo l’accordo firmato da FCA E PSA, la famiglia Peugeot deterrà una partecipazione del 6,25% nel gruppo con un margine di aumento ben preciso che intende raggiungere al più presto. Questa notizia non giunge come una novità nei mercati, dato che come azionisti di maggioranza all’interno di PSA hanno sempre sostenuto la possibilità di un simile approccio.
Quando è stato chiesto, nel corso del colloquio con il quotidiano se l’aumentare la propria presenza dovesse essere considerato come un obiettivo importante da raggiungere, il manager ha sottolineato di sì. Va ricordato che a dicembre con l’accordo firmato tra e due parti, le case automobilistiche hanno trovato una soluzione vincolante che darà vita ad una società unica entro e non oltre i 15 mesi.
Secondo l’intesa trovata la famiglia Peugeot può aumentare la propria partecipazione fino al 2,5%, quindi salendo all’8,75%, ma solo acquisendo azioni dalla banca d’investimento statale francese Bpifrance Participations e dalla cinese Dongfeng Motors, entrambi azionisti di Psa.
Qualcosa che già diversi giorni fa era stato discusso nel momento in cui si sosteneva che i Peugeot e gli Agnelli, per assicurare stabilità al nuovo soggetto avrebbero avuto intenzione di dare vita, proprio in virtù di una simile possibilità di crescita, a un accordo parasocietario.
Crescita di Peugeot nel nuovo gruppo
È importante da sottolineare: quel che ha confermato Jean-Philippe Peugeot nel corso dell’intervista non è altro che qualcosa che era già stabilito, così’ come confermato da un portavoce di PSA a Reuters a tal riguardo.
“C’è stata una negoziazione complessa per ottenere questa possibilità. Non era necessariamente una conclusione scontata. Una volta completata la fusione, la mia famiglia darà segnali favorevoli” ha sottolineato Peugeot a l’Est Republicain ed ha aggiunto che si aspettava che lo Stato Francese, coinvolto nel capitale tramite Bpifrance, decidesse per una uscita: “Penso che non è destinato ad essere lì per sempre” ha detto.
“Indubbiamente rimarrà abbastanza a lungo da garantire che i posti di lavoro siano sicuri nel tempo”. Come da accordo, prima della cessione delle quote, la Francia deterrà nel nuovo gruppo il 6,25%, mentre la holding Exor della famiglia Agnelli-Elkann, sarà il primo azionista con il 14,5% del capitale.