Petrolio a basso costo fino a 2011 inoltrato. E’ questo il quadro tracciato dall’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) nell’ultimo bollettino mensile. L’ente, infatti, anticipa che la domanda di greggio rallenterà nella maggior parte del mondo e in particolare in Cina. Nel dettaglio, sostiene l’Aie, la domanda mondiale dovrebbe crescere di 1,3 milioni di barili al giorno, pari all’1,6 per cento. Una riduzione sensibile dal 2,1 per cento di crescita prevista in precedenza per quest’anno. Le cause? Due fattori concorrono al declino. Da un lato, la migliore efficienza delle nazioni più sviluppate. Dall’altro, il ritiro dei piani di stimolo da parte degli “emergenti” che contribuirà al rallentamento del consumo di oro nero. Guardando alla Cina in particolare la domanda rallenterà del 4 per cento circa nella seconda metà dell’anno, dal 14 per cento del primo semestre. Il governo di Pechino sta cercando di raffreddare la crescita del Dragone, assediato dall’inflazione domestica: il Pil nel primo trimestre dell’anno è esploso (+11,9 per cento) e l’inflazione ha superato quota 3 per cento.
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