Il leu rumeno è stato protagonista del maggior ribasso settimanale dallo scorso mese di luglio (vedi anche L’Fmi risolleva le sorti del leu dopo tre giorni). A incidere è stata senza dubbio la decisione della banca centrale, la quale ha aumentato i fondi a disposizione dei prestatori, con le compagnie che hanno puntato agli acquisti in euro. Di conseguenza, la valuta in questione ha compensato i guadagni di questo 2013, a seguito del nuovo limite fissato dalla Banca Nationala a Romaniei per quel che riguarda le dimensioni delle aste monetarie.
Non vi sono invece limiti alla politica di prestiti nei confronti delle banche commerciali. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli obbligazionari sono scesi al loro livello più basso di sempre. Entrando maggiormente nel dettaglio delle contrattazioni, c’è da dire che il leu ha subito una leggera variazione ieri rispetto all’euro presso la Borsa di Bucarest. In questo modo, il declino settimanale è salito fino allo 0,9%, una percentuale che non veniva registrata dal 20 luglio dello scorso anno. Finora, la divisa rumena ha guadagnato l’1,3% nei primi tre mesi del 2013. Il deprezzamento è stato spiegato dagli analisti anche con il fatto che gli investitori stanno cercando di sfruttare al massimo le loro posizioni dopo il recente rally.
I prestiti a cui si faceva riferimento in precedenza sono stati pari a 2,3 miliardi di lei e hanno coinvolto otto istituti di credito questa settimana; la scorsa settimana, invece, l’asta aveva riguardato ben 7,3 miliardi. Il Ministero delle Finanze ha scelto di riaprire alcune emissioni obbligazionarie, in particolare quella in scadenza nel gennaio del 2016, per un importo che è stato aumentato fino a cinquecento milioni di lei. Dall’inizio del mese, infine, la banca americana JPMorgan ha incluso dei titoli a reddito fisso denominati in leu nel suo indice GBI-EM, una “collaborazione” che dovrebbe comunque durare circa tre mesi.