Come ha fatto il bath thailandese a concludere la sua miglior settimana dopo ben due mesi? La valuta asiatica è riuscita soprattutto a sfruttare i miglioramenti economici del paese, visto che sono stati proprio questi ultimi ad attirare nuovi flussi nel mercato obbligazionario (vedi anche In Thailandia fa ancora discutere il baht troppo apprezzato). Le principali domande per i bond in questione sono giunte da altre due nazioni del continente asiatico, vale a dire la Malesia e l’Indonesia.
Volendo essere ancora più precisi, il baht ha raggiunto il suo picco più alto degli ultimi sedici anni nel corso della settimana che si conclude oggi, con una speculazione crescente per quel che riguarda i maggiori costi dei futures bullish rispetto a quelli utilizzati per proteggersi dai ribassi. Diversamente dalle già citate Malesia e Indonesia nel Sud-Est asiatico, la Thailandia non ha grandi paure e preoccupazioni dal punto di vista finanziario. La liquidità viene garantita in maniera puntuale e precisa dalla banca centrale, senza dimenticare la crescita economica e la fondamentale stabilità dal punto di vista politico.
La settimana di cui si sta parlando si è conclusa con un rialzo di 0,8 punti percentuali, come non avveniva dal 18 gennaio scorso per quel che concerne il periodo lunedì-venerdì. La quotazione attuale è pari a 29,30 baht per ottenere un dollaro, valore rilevato dalla Borsa di Bangkok. In aggiunta, bisogna sottolineare come i fondi internazionali abbiano provveduto ad acquistare 442 milioni di dollari in più rispetto al debito sovrano venduto, una stima messa in luce dalla Thai Bond Market Association. Altro dettaglio molto importante è quello relativo alla volatilità a un mese, vale a dire la misura degli spostamenti attesi nel tasso di cambio (usata per quotare le opzioni): ebbene, questo valore è aumentato di ventitré punti base (+0,23%) rispetto a quanto avvenuto una settimana fa, tanto da salire fino a 5,19 punti percentuali.