Fitch ha confermato ad ‘A-‘ il rating dell’Italia, ma le prospettive sul merito di credito restano negative. Secondo quanto comunicato dall’agenzia, la conferma del giudizio sul debito sovrano del Paese riflette il progresso realizzato nel processo di consolidamento fiscale e di varo delle riforme strutturali varate nel 2012, progresso risultato in linea con le attese di fitch. “Il deficit di budget quest’anno sarà sotto il 3% del Pil – osserva Fitch – fatto che implica un surplus primario vicino al 3%. Il deficit di bilancio è gradualmente calato dal picco del 5,4% toccato nel 2009“.
L’agenzia di rating Fitch ha rielaborato i propri giudizi sui principali Paesi europei, ribadendo le stesse considerazioni italiane già espresse negli scorsi mesi. Il rating italiano è così rimasto stabile a livello A-, con outlook negativo. Tra le principali altre conferme, quelle del rating francese, a quota AAA, ma con previsioni negative sul futuro. Insomma, giudizio presente confermato, ma previsione che prospettive sul merito creditizio che rimangono negative. (vedi l’approfondimento Fitch conferma rating italia “A_” con outlook negativo).
Nella sua nota, Fitch parla per l’Italia di “sviluppi futuri che potrebbero portare a una stabilizzazione dell’outlook”, come ad esempio “una ripresa sostenuta”, un “governo stabile impegnato nel consolidamento di bilancio” la “fiducia che il debito/Pil venga portato su un percorso di discesa” e le “riforme strutturali che rilancino la competitività e il potenziale di crescita dell’Italia”.
Per Fitch, la fiducia nella solvibilità di lungo termine dell’Italia è legata ai bassi rischi di bilancio dal settore bancario, la posizione di bilancio oramai prossima “a quella necessaria per stabilizzare il rapporto debito/Pil” e “un sistema pensionistico sostenibile”.
Tra gli altri fattori di stabilizzazione citati da Fitch, anche il programma di acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce, che avrebbe avuto il merito di allentare, in maniera sensibile, “la pressione sui bond sovrani, incluso il debito italiano”. Nonostante ciò le prospettive sul rating rimangono negative a causa della possibilità che non si riesca a far scendere il debito/Pil a partire dal 2014, della possibile instabilità di governo dopo le elezioni e una prolungata incertezza sulle politiche economiche e fiscali, della recessione più lunga e profonda di quanto previsto e del peggioramento delle condizioni di finanziamento del debito (vedi anche l’approfondimento Fitch declassa il rating delle riserve valutarie argentine).