Del momento difficile del rial iraniano si sapeva già qualcosa da qualche giorno a questa parte, ora vi sono degli aggiornamenti importanti in questo senso: il governo di Teheran ha infatti imposto un tasso fisso nei confronti del dollaro americano, in modo da interrompere il declino continuo e pericoloso della valuta, dopo giorni di proteste molto accese. Gli iraniani stanno fronteggiando problemi economici piuttosto gravi, i quali hanno innescato di fatto un gran balzo per quel che concerne le tariffe giornaliere.
Il nuovo centro Forex dell’Iran, il quale viene ampiamente sfruttato dagli importatori dei beni basilari, sta attualmente vendendo moneta verde a un tasso pari a poco meno di ventisei rial (25,97 per la precisione). Come è stato spiegato dalla stessa agenzia, è stato ricevuto un ordine dalla Money Changers’ Association (controllata dalla banca centrale), associazione che ha ordinato di acquistare dollari a un valore compreso tra i venticinque e i ventisei rial. Le cessioni di questo tipo, però, non attirano nessuno e il trading è praticamente inesistente. Gli iraniani hanno molte difficoltà nell’ottenere valuta locale per quel che concerne le imprese e il lavoro all’estero, senza dimenticare la protezione dei loro risparmi contro l’inflazione, molto vicina al 25% secondo gli ultimi dati.
Perfino uno dei principali siti web per il tracking monetario, Mazanex, non è in grado in questo momento di accedere ai tassi che sono stati fissati per il mercato domestico. Molte altre agenzie, al contrario, hanno deciso di non annunciare alcun tipo di tasso di cambio, in quanto l’obiettivo prioritario per ora è quello di favorire la riorganizzazione del mercato valutario iraniano. Il record del rial, vale a dire la quotazione di 37,50 raggiunta lo scorso martedì, è una delle principali conseguenze delle sanzioni economiche imposte dall’occidente alla nazione asiatica, imporre valori più bassi non ha funzionato e anche i prossimi giorni e settimane non saranno certo tranquilli.