La banca centrale europea (BCE) ha un piano per risolvere la crisi del debito della zona euro? Solo pochi giorni fa, dopo l’annuncio che Mario Draghi aveva cancellato dalla sua agenda l’appuntamento a Jackson Hole, dove si tiene la riunione organizzata dalla Fed, citando un fitto calendario di lavoro come giustificazione, l’euro aveva ricevuto una spinta al rialzo. Cosa potrebbe esserci di così importante da non poter partecipare all’importante simposio economico negli Stati Uniti? Forse la BCE sta lavorando a qualcosa di grosso? I mercati stanno cominciando a speculare.In un’intervista al quotidiano tedesco Die Zeit, Super Mario ha ribadito la necessità di difendere l’euro a tutti i costi. Draghi ha fatto capire che mentre la BCE agirà sempre nell’ambito del suo mandato di mantenere la stabilità dei prezzi, è necessario andare al di là delle tradizionali politiche monetarie, con l’obiettivo di perseguire tale scopo. Il presidente della BCE ha anche fatto riferimento all’eventualità di un ricorso a “misure eccezionali”, per stabilizzare i mercati finanziari.
Draghi è entrato ulteriormente nella questione, parlando di una “nuova architettura” che potrebbe risolvere la saga del debito di Eurolandia. Il numero uno dell’eurotower ha ribadito la necessità di aumentare gli sforzi per promuovere la competitività economica, così come la necessità di un ente bancario centralizzato con il potere di limitare un’eccessiva assunzione di rischi da parte delle banche della zona euro.
Questo significa che dobbiamo prepararci a qualcosa di grande nel corso della prossima settimana in materia di politica della BCE? Probabilmente. Ricordiamo che i funzionari della BCE stanno valutando la possibilità di acquistare obbligazioni a breve termine dai governi della zona euro, qualora questi formalizzassero la loro domanda di aiuto (una richiesta di salvataggio). Draghi ha detto che l’obiettivo è quello di alleviare gli oneri finanziari di alcuni paesi indebitati, come la Spagna e l’Italia, ma solo se conformi a una rigida serie di condizioni.
Tuttavia, la tedesca Bundesbank si è dichiarata fermamente contraria a qualsiasi programma di acquisto di titoli di stato. In una recente intervista, il presidente della Bundesbank Jens Weidman ha persino dichiarato che un tale finanziamento su larga scala da parte della banca centrale potrebbe portare a una “dipendenza”, al pari di una droga, per le nazioni fiscalmente indifficoltà.
Per ora, non ci resta che aspettare e vedere quello che la BCE riuscirà a fare entro il 6 settembre, data in cui vi sarà l’annuncio dei tassi di interesse. La BCE si sta preparando ad annunciare un grande cambiamento della propria politica?