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Nuove previsioni prezzo petrolio 2012

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 I prezzi del petrolio sono stati spinti al rialzo dall’esito delle elezioni di domenica in Grecia: la sensazione è che i mercati abbiano percepito il risultato del voto come favorevole. Ma alcuni analisti avvertono che il rally degli assets a rischio non possa durare, in quanto persistono domande sulla concreta fattibilità di formare un nuovo governo di coalizione.

Lo schieramento pro-euro e pro-salvataggio si è aggiudicato una risicata maggioranza parlamentare, battendo i partiti di sinistra che rifiutano i termini del piano salva Paese, conocrdato con la squadra della Troika.

Il risultato elettorale rivela, almeno apparentemente, che vi siano i numeri e le condizioni  per giungere alla formazione di un governo di coalizione guidato dal conservatore di Nuova Democrazia, Antonio Samaras. Ma, contestualmente, il partito di Tsipras, Syriza, sembra capace di alimentare la rabbia e il malcontento popolare e in grado di mobilitare l’opposizione rispetto alle penalizzanti e paralizzanti misure di austerità, la conditio sine qua non del piano di salvataggio.

BANCHE CENTRALI IN ALLERTA SUL PERICOLO GRECO

Un barile di Wti al Nymex (consegna agosto) è salito a 85,9 dollari al barile mentre all´ICE il Brent è balzato fino a quota 99,5 dollari. Da inizio anno i prezzi del petrolio Usa hanno perso quasi il 15% mentre il greggio del Mare del Nord è sceso del 7,1%.

ll voto pro-salvataggio in Grecia ha innescato un rally di rilievo, che nel brevissimo periodo potrebbe incontrare la resistenza a $87 per il WTI (West Texas Intermediate, il benchmark per i futures USA del greggio) e a circa $ 100 per il Brent. Tuttavia non possiamo escludere un ulteriore fiammata dei prezzi (fino a un +5%) nei  giorni a venire.

L’incertezza in Europa e la diffusione de i dati statunitensi, attesi deboli, manterranno i mercati con i nervi a fior di pelle. La Grecia resta ancora l’osservato speciale. I risultati elettorali non dovrebbero infatti anticipare alcuna reale soluzione della crisi. A prescindere dall’esito di voto e da ogni retorica, la Grecia dovrà probabilmente  negoziare un nuovo accordo con la zona euro.

TROIKA AD ATENE DOPO FORMAZIONE GOVERNO GRECIA

Il petrolio si è consolidato a circa 84 dollari nelle ultime due settimane.  Data la complessità degli eventi a venire, è opportuno attendere che il prezzo si infranga sopra $ 86,60 o al di sotto di $ 81 per stabilire una direzione. I mercati, certamente, attendono un messaggio chiaro dall’Europa così come maggiore chiarezza sul caso Grecia. Le previsioni più pessimistiche prevedono prezzi vicino a $ 75.

I futures del greggio degli Stati Uniti hanno registrato una perdita di 7 centesimi la settimana scorsa a seguito di un aumento dell’1 per cento nella settimana conclusasi l’ 8 giugno. Il contratto di luglio sul New York Mercantile Exchange si è stabilito a 84,03 dollari al barile nella contrattazione di Venerdì, salendo di 12 centesimi, ovvero dello 0,14 per cento. Le tensioni nella zona euro hanno avuto un impatto più pronunciato sui Brent Crude futures con il contratto di agosto sull’ IntercontinentalExchange, o ICE, in picchiata a 1,86 dollari, ovvero in calo dell’ 1,87 per cento, la settimana scorsa, dopo aver guadagnato l’1 per cento nella settimana terminata l’8 giugno.

I prezzi del petrolio continueranno probabilmente a muoversi al ribasso, sullo sfondo di una crisi del debito in Europa su cui ancora non sembra possa mettersi la parola fine, e che senza dubbio avrà un effetto negativo sulla domanda di petrolio in tutta la regione. Nel frattempo un rafforzamento del dollaro spinge la quotazione del petrolio sempre più in basso.

L’entusiasmo iniziale per un probabile vittoria del partito pro austerità in Grecia è stato sostituito da un ritorno delle preoccupazioni per i rendimenti dei titoli spagnoli. Il mercato sa che si tratta di guadagnare tempo e, dopo la parentesi delle elezioni greche, l’attenzione ritorna sulla Spagna. Gli addetti ai lavori hanno bisogno di ricevere  ulteriori e più chiare informazioni sui rapporti bancari spagnoli e sull’intenzione della Germania.

Un  grave attacco di avversione al rischio continuerà a fare pressione sui prezzi del greggio quest’anno e il prossimo, mentre i traders  muovono nervosamente gli occhi su uno scenario di estrema  volatilità. Un flusso crescente di petrolio dai paesi membri dell’OPEC e dagli Stati Uniti inciderà sui prezzi dell’oro nero, mentre le scorte di magazzino supereranno la domanda.

Ci sono numerosi fattori finanziari e macroeconomici non-fondamentali che rischiano di creare scompiglio, con il sentiment de mercato del petrolio greggio al minimo, alla fine del 2012, e di agire come un freno sui prezzi del greggio.