Ad alimentare le tensioni nell’Eurozona in chiusura di ottava arriva il nuovo taglio del rating per l’Italia deciso dal colosso Moody’s, che da oggi peggiora il suo giudizio sul Bel Paese classificando i titoli di Stato italiani come “Baa2”, due gradini sopra allo status di “spazzatura”. Dal precedente A3 si è arrivati ad un livello preoccupante, ed ancora più preoccupante è l’outlook negativo, segno che molto probabilmente il rating potrà essere rivisto nuovamente se le cose non cambieranno in maniera drastica. Lo spread sui BTP Italiani apre in netto rialzo sfiorando quota 480 punti ed il rendimento balza direttamente oltre i 6 punti percentuali, superando la soglia di pericolo generale per il lungo termine.
Il netto aumento del costo di finanziamento sui mercati ed il disinteresse generale rilevato verso i titoli del Bel Paese hanno costretto Moody’s a prendere questa decisione durante la notte, poco prima dell’arrivo di Monti nella Sun Valley per il conclave dei big dei media e della new economy. I mercato sono questa volta spiazzati e la risposta non era scontata a Piazza Affari; le vendite interessano tutte le blue-chips più o meno indistintamente ed il quadro generale di lungo periodo comincia a volgere al peggio dopo l’ultima uscita dell’agenzia di rating. Nei prossimi giorni (o nelle prossime ore) è possibile che anche le altre “big” dei mercati rivaluteranno il rating dell’Italia correggendolo al ribasso, ma a quel punto il FTSE-Mib avrà già scontato la negatività e non vi sarà più speculazione ribassista ma solo vendite sulla sfiducia.
Non si esclude un ulteriore declassamento proprio da parte di Moody’s; l’Italia resta sorvegliata speciale proprio per via delle riforme, considerate rischiose dall’agenzia di rating. La preoccupazione maggiore dell’opinione internazionale è infatti legata alla crescita; le misure prese per contrastare la crisi si rivelano un freno per lo sviluppo ed il rilancio dell’economia, senza contare che il problema dell’accesso al credito non è ancora stato risolto.