La cautela ha caratterizzato il finale di questa settimana dei mercati valutari: in effetti, il dollaro americano ha toccato il suo livello più alto dell’ultima settimana, mentre le divise considerate più sicure per diversificare un investimento sono state dominate dalle perdite. Entrando maggiormente nel dettaglio, il Dollar Index, indice che misura l’andamento della moneta americana rispetto a un paniere di altre controparti, ha fatto registrare un rialzo di 0,6 punti percentuali, mentre le monete rifugio hanno approfittato dei profitti che sono stati conseguiti al termine della settimana, con il franco svizzero e lo yen giapponese indeboliti in maniera sostanziale ed evidente, perfino nei confronti dell’euro.
Secondo quanto affermato dagli analisti di Wells Fargo, l’attività di trading monetario è stata ultimamente irregolare, diversamente da quanto accaduto con l’umore generale del mercato, il quale si è mantenuto tutto sommato costruttivo. Il miglior outlook per quel che riguarda la moneta unica ha senza dubbio agevolato l’euro nel raggiungere i suoi massimi rispetto al franco svizzero e sfiorando il picco maggiore da quando la Swiss National Bank è intervenuta per fissare un tetto contro la valuta comunitaria nel settembre del 2011. Molto interessante è anche il discorso che si deve fare per la sterlina.
Quest’ultima si è deprezzata a causa dell’inatteso calo delle vendite al dettaglio a dicembre: gli 0,1 punti percentuali ceduti riflettono pertanto il fatto che non ci si aspettava una performance del genere, in particolare dopo il +0,2% del mese precedente. Volendo essere ancora più precisi, la valuta di Sua Maestà ha ceduto 0,8 punti percentuali rispetto al dollaro, giungendo in questa maniera a quota 1,5855 dollari, vale a dire il livello più basso degli ultimi due mesi, mentre il ribasso rispetto all’euro è stato il peggiore da quasi un anno. La prossima settimana, infine, sarà determinante per il meeting di Bank of Japan, così potremo saperne di più sul futuro andamento dello yen.