Si usano spesso terminologie come “mediazione” di prezzo, o “piramidazione” di posizioni, ma il loro significato non è generalmente chiaro, e la loro collocazione in un trading-plan è ugualmente errata.
Innanzitutto, bisogna chiarire a cosa si riferiscono i due termini: in entrambi i casi, si tratta di “aggiungere” contratti (o frazioni di contratti) a posizioni gia detenute in portafoglio, con la differenza che la “mediazione” è una nuova presa di posizione in aggiunta ad un’altra gia aperta ed in perdita, così da abbassare il prezzo medio di carico (oppure alzarlo in caso di short), mentre “piramidare” significa aprire nuove posizioni in aggiunta alle precedenti gia in guadagno, ipotizzando una continuazione del trend a favore.
Si tende a pensare che l’atto di aggiungere nuove posizioni sia assimilabile a regole di money management del proprio trading-plan; in realtà, il money management è ben altro, e queste azioni rientrano nel campo della “gestione della posizione”.
Ipotizziamo di aver individuato un potenziale trend rialzista di medio periodo, e di aver acquistato a buon prezzo il cambio Eur/Usd. La nostra posizione corre velocemente in guadagno ma siamo convinti che la tendenza in atto durerà diversi giorni e garantirà un rally rialzista molto ampio in termini di pips. I prezzi entrano in una fase di congestione, a consolidare i prezzi attuali, tuttavia la nostra analisi è la medesima: il cross salirà ancora. A questo punto, approfittando di una fase di tranquillità, possiamo aprire nuove posizioni rialziste in vista dell’ipotetica ripresa della tendenza, comprando al meglio un altro lotto oppure posizionando un ordine di acquisto al meglio sulla parte bassa del trading-range individuato, per comprare a prezzi migliori.
Abbiamo effettuato così la piramidazione della nostra posizione, e se il mercato continuerà a salire, entrambe le nostre posizioni andranno in gain.
Al contrario, dovesse scendere, utilizzeremo il margine di guadagno della prima posizione per coprire le perdite subite dalla seconda, ed inizierà a quel punto una delicata fase di gestione, resa comunque tranquilla dal fatto di avere una delle due posizioni gia in guadagno.
Proviamo a tornare al primo acquisto, ed immaginiamo che il mercato scenda sotto il nostro prezzo invece di proseguire al rialzo. Tuttavia, la nostra analisi è buona, e confidiamo in una ripresa della tendenza rialzista nel brevissimo periodo. Anche se la nostra posizione è in perdita, decidiamo di aggiungere un altro lotto in acquisto, comprato in questo caso a prezzi migliori: stiamo mediando la posizione iniziale, abbassando il prezzo medio di carico. Un’eventuale partenza del rally rialzista, porterà in forte gain entrambe le posizioni.
La mediazione di prezzo, è una fase delicatissima in qualsiasi situazione di mercato: si tende a demonizzarla e sconsigliarla, soprattutto ai neofiti, perché gestire una posizione in perdita è psicologicamente difficile, e potrebbe portare a perdite maggiori del previsto se si sbaglia ripetutamente l’individuazione della tendenza.