Il won coreano ha completato il suo peggior calo mensile da maggio scorso (dieci mesi fa dunque), a causa dei nuovi e crescenti rischi di un conflitto tra Seul e la Corea del Nord: inoltre, la performance negativa è stata favorita dal negativo outlook economico, il quale ha suggerito ai fondi globali di ridurre le loro holding nei titoli azionari del paese asiatico (vedi anche Anche Kia Motors si scaglia contro lo yen). Gli investitori stranieri hanno provveduto infatti a vendere altre azioni coreane, per un importo pari a ben due miliardi di dollari rispetto agli acquisti mensili.
Il governo è stato quindi costretto a ridurre le previsioni di crescita economica al 2,3% (a dicembre le proiezioni parlavano invece di un 3%). Le tensioni della penisola coreana sono molto alte e il pericolo di una guerra nucleare non è scongiurato. Nel frattempo, i rendimenti dei bond della Corea del Sud sono aumentati questo mese, la principale conseguenza del piano di salvataggio imposto a Cipro. Il won ha ceduto 2,6 punti percentuali a marzo rispetto al dollaro americano: oggi, invece, è riuscito a rafforzarsi dello 0,2%, attestandosi a quota 1.111,35 rispetto al dollaro. La volatilità a un mese è calata di sedici punti base (-0,16%) rispetto alla giornata precedente ed è ora pari al 7,5%.
Tra l’altro, bisogna ricordare che la produzione industriale del paese è crollata in maniera inattesa per il secondo mese di fila a febbraio, lasciando sul terreno 0,8 punti percentuali per quel che riguarda il confronto mensile. Le aspettative attuali sono più incoraggianti, tanto che ad aprile vi potrebbero essere sorprese positive. L’economia coreana ha fatto registrare un +1,2% a fine 2012, il ritmo di crescita più lento in assoluto da tre anni a questa parte secondo i dati forniti da Bank of Korea. Il won dovrà ora fare i conti con il probabile trend al rialzo del dollaro anche nel corso del mese di aprile.