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Il Marrucinum, la moneta complementare di Chieti

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 Sul finire del 2011 anche la città abruzzese di Chieti ha conosciuto la sua moneta complementare (vedi anche Monete complementari: il circuito BexB). Si tratta del Progetto Marrucinum, un nome ispirato a una antica popolazione di questo territorio dell’Italia centrale: in pratica, si è deciso di creare un buono locale con funzioni di solidarietà, il cui funzionamento è molto simile a quello dello Scec. L’unica differenza consiste nel fatto che il Marrucinum può essere utilizzato solamente a Chieti.

L’obiettivo iniziale è stato immediatamente quello di mettere al riparo il commercio locale, dopo che l’iniziativa è stata proposta dall’associazione Magnifica Comunità Teatina (Mct). Cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche peculiari. Anzitutto, la moneta in questione viene usata per consentire ai soci dell’associazione (cittadini, commercianti, artigiani e agricoltori) di ottenere uno sconto, il quale viene applicato ai loro scambi economici di beni e di servizi. La distribuzione del buono stesso avviene in modo del tutto gratuito, dopo aver provveduto ad aderire al circuito locale. Il funzionamento è presto detto. L’associazione stampa i vari Marrucinum, i quali sono poi distribuiti. Lo sconto, o abbuono come si chiama da queste parti, varia da un minimo del 10 a un massimo del 30%.

In aggiunta, bisogna ricordare che ogni singolo socio riceve dai cinquanta ai cento Marricinum dopo aver versato un contributo, utile per le spese di stampa e di gestione. I pregi sono diversi. Ad esempio, il potere di acquisto di chi ne fa uso viene incrementato in maniera notevole. Inoltre, i professionisti e i commercianti che fanno parte del circuito a cui si sta facendo riferimento riescono a potenziare il loro fatturato. L’economia locale viene sostenuta, dunque più sono le adesioni e meglio è da questo punto di vista. Un ultimo vantaggio da ricordare è quello della distribuzione non per generare nuove valute, ma per andare incontro al benessere della comunità.