Nella manovra economica di questo anno è compreso anche un bonus per acquistare una nuova TV o un decoder in grado di captare le nuove frequenze il cui esordio è previsto per il luglio del 2022.
Bonus governativo in Manovra
È previsto un vero e proprio bonus governativo per adeguare le proprie abitazioni alla nuova tecnologia digitale: il via libera è arrivato direttamente dal ministero dello Sviluppo attraverso un decreto congiunto con il Mef (la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dovrebbe accadere a breve, N.d.R). Il Governo metterà a disposizione dei cittadini 151 milioni atti a sostenere l’acquisto di decoder e smart tv in grado di supportare la tecnologia DVB-T2, che per l’appunto sarà disponibile dal 2022.
Cosa comporta di specifico il decreto? Semplice: a partire da dicembre 2019 e per due anni, gli italiani il cui basso reddito sarà certificato, avranno la possibilità di usufruire di un contributo statale di circa 50 euro per dotarsi di tecnologia atta a ricevere il nuovo segnale digitale terrestre, abbandonando quello attualmente in uso.
Sebbene il cambio di frequenze diventerà attivo tra poco più di due anni, dal 2020 avrà inizio quella che è possibile considerare la fase transitoria di adeguamento nella quale sia le emittenti che i cittadini dovranno eseguire il passaggio. Solo Rai e Mediaset potranno se necessario ottenere più tempo: tutte le altre emittenti dovranno lavorare in tecnologia DVB-T2 entro il 30 giugno 2022.
Come funziona il bonus governativo in manovra
È necessario partire da un presupposto: se si è acquistato il proprio televisore dopo il primo gennaio 2007, a meno di illeciti da parte del venditore, si avrà un dispositivo già pronto per la nuova tecnologia. Questo perché per legge i negozianti avevano l’obbligo di vendere esclusivamente apparecchi dotati di decoder compatibili. Il piano di incentivazione messo a punto dal Governo è dedicato a tutti coloro che tra il 2019 e il 2021 acquisteranno una tv compatibile con la nuova tecnologia, o un decoder: per ottenere il contributo essi dovranno risiedere in Italia ed appartenere alla fascia Isee I e II, le cui soglie sono rispettivamente pari a un reddito annuo di 10.632,94 euro e 21.265,87 euro.
Il sottosegretario al Mise, Mirella Miluzzi, parlando nel corso del tavolo TV 4.0 con operatori televisivi ed associazioni di categoria ha fatto sapere che è in previsione un eventuale incremento del fondo al fine di aiutare più persone possibili ad affrontare un’esigenza che per quanto considerabile non tra le più urgenti rischia di impattare molto sulla vita di tantissime persone.