Home Fed Lo strano caso dei giapponesi con la valigetta: viaggiavano con bond Usa...

Lo strano caso dei giapponesi con la valigetta: viaggiavano con bond Usa per 134 miliardi

2

 E’ ancora giallo sulla valigetta dei due giapponesi fermati alla frontiera di Chiasso (Italia-Svizzera), il mistero si fa sempre più fitto e le voci si riconcorrono sul web ma le domande ormai sono più delle risposte, complice il prudente silenzio dei finanzieri di Como avari di spiegazioni. Perché la mattina del 4 giugno due insospettabili signori giapponesi giravano con titoli di stato americani del valore di 134 miliardi di dollari (90 miliardi di euro) pari all’1% del Pil statunitense nascosti nel doppiofondo della loro valigetta? Dov’erano diretti? E i documenti sono veri o falsi? E’ proprio questa la domanda alla quale gli inquirenti stanno cercando di dare una risposta. Secondo fonti americane quei titoli sono “assolutamente falsi”, anche perché, spiegano dai servizi segreti americani, bond di quel valore non sono mai stati emessi. In ogni caso, solo uno Stato potrebbe permettersi di acquistare tale cifra. Dunque sarebbero falsi? Probabile, ma a che scopo? Una truffa? Questo è ancora un mistero, certo è che il lavoro del falsario è stato notevole: parte del malloppo (10 bond da 1 miliardo) è stampato su carta filigranata. Ad oggi i giapponesi sono denunciati a piede libero in attesa che venga fatta chiarezza sull’autenticità dei titoli di Stato. Vediamo però quali scenari apre la vicenda. Se i titoli fossero veri significherebbe che qualcuno sta cercando di sbarazzarsi di una quantità astronomica di dollari (uno stato?), ciò vorrebbe dire che un attore internazionale in grado di acquistare un buono da 90 milioni di euro ha perso fiducia nel biglietto verde. Se invece i titoli fossero falsi vorrebbe dire che i falsari moderni possono fare di tutto e di più, e se a maggior ragione possono creare titoli di Stato miliardari significa che le monete correnti sono in serio pericolo.

2 Commenti

  1. […] Lo strano caso dei giapponesi con la valigetta: viaggiavano con bond Usa per 134 miliardi domenica 28 giugno 2009 | Tratto da: […]

  2. […] Ombre lunghe sul caso dei giapponesi con valigetta al seguito. Questa settimana la notizia è passata dai trafiletti di cronaca fino alla prima pagina dei quotidiani (Italiaoggi l’ha usata per l’apertura). Un arresto ha reso il caso più interessante. A finire in manette è stato Hal Turner, un famoso blogger e conduttore radiofonico americano noto per le sue teorie “complottiste”, dall’Amero agli stress-test truccati. “Ho le prove che i bond sequestrati sono veri” aveva detto ai suoi ascoltatori, e tanto è bastato per rinchiuderlo in cella. Turner dal carcere fa sapere che il suo è un vero e proprio sequestro politico dovuto alle scottanti verità che è in grado di rivelare – sui bond e non solo -. Dalla polizia non arriva alcuna motivazione ufficiale del fermo. Intanto in Italia i due giapponesi sono stati identificati. Secondo fonti riservate uno dei due sarebbe legato alla Banca centrale nipponica in quanto cognato dell’ex vicegovernatore Toshiro Muto. Per Turner i due sarebbero entrambi funzionari del ministero delle finanze. Entrambi sono a piede libero. Insomma la faccenda è poco chiara. Nessuno, tranne Turner, ha preso una posizione netta, in primis le autorità italiane che non hanno arrestato i due giapponesi; il fermo è d’obbligo quando si ha a che fare con dei falsari. I servizi americani ripetono che i titoli non sono autentici, ma gli annunciati ispettori tardano incaricati di visionare i documenti tardano ad arrivare. Incuriosisce anche l’arresto del blogger: è un pazzo o un genio? Se è eccentrico come sostengono in molti perché arrestarlo per le sue “stravaganti” teorie? Che male possono fare i vaneggiamenti di un mitomane? Infine, veniamo alla fattura dei titoli di stato: 10 dei 134 miliardi sono in buoni da un miliardo l’uno (foto). Sono i cosiddetti Kennedy bond, data di emissione 1998, senza cedola: titoli rari, difficili da reperire, non ce ne sono molti in circolazione. E dunque, perché dei falsari avrebbero deciso di contraffare 134 miliardi di bond statunitensi (pari all’1% del Pil Usa), titoli “speciali” compresi? Tutto resta ancora avvolto nel mistero. […]

Comments are closed.