Il 50% delle riserve mondiali di litio riposano a 3.650 metri di quota, sotto la superficie del deserto di sale di Uyuni, in Bolivia. Il presidente Evo Morales ha dichiarato che nel 2013 inizierà la produzione su larga scala grazie ad “un investimento di 350 milioni di dollari”.
Un’immensa distesa salata, 10mila km di superficie, tanto grande quanto redditizia. Secondo le autorità boliviane la produzione industriale di litio dovrebbe generare fino a un miliardo di dollari di entrate annuali per La Paz.
Il metallo alcalino è un elemento chiave nella produzione di batterie e trova ampio uso in quelle destinate alle auto di nuova generazione; un business in continua crescita. A questo si aggiunge l’impiego nel settore farmaceutico, soprattutto nella nicchia degli psicofarmaci.
L’affare fa gola a molti. In prima fila per lo sfruttamento del sito di Uyuni si sono piazzati il gruppo francese Bollorè inseme al partner Eramet, la giapponese Sumitono Corporation e la coreana Kores.
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