La passione per le monete locali o complementari sta contagiando anche l’isola di Lipari, una delle principali dell’arcipelago siciliano delle Eolie (vedi anche Il Marrucinum, la moneta complementare di Chieti). È proprio qui, infatti, che sta per sbarcare una vera e propria “banca virtuale”, un istituto che dovrebbe essere in grado di dare in affidamento delle somme di denaro alle aziende che sono provviste di partita Iva. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che gli importi in questione saranno ricompresi tra duemila e cinquemila euro, con le erogazioni da perfezionare in moneta locale.
Tutto dipende dalle intenzioni di una associazione nazionale, la quale si è detta pronta a prendere in considerazione proprio il comune messinese per il proprio investimento. Si tratta di una cifra pari a cinque milioni di euro, i quali sono destinati alle imprese attive nel posto in questione. Di conseguenza, i soldi appena citati rappresenteranno proprio la moneta locale a cui si faceva riferimento, una soluzione su cui sono riposte moltissime speranze. Il funzionamento è presto detto: il denaro locale o complementare che dir si voglia comincerà a circolare, ma limitatamente agli esercizi commerciali e alle aziende che si trovano nell’isola siciliana.
Spiegata in questa maniera, la scelta di Lipari assomiglia parecchio a un fido o a un baratto, con l’intento non troppo velato di voler far ripartire l’economia locale, messa in ginocchio dalla crisi. Altri dettagli non sono stati svelati, ma è netta l’impressione che potrebbero esserlo nei prossimi mesi. Il progetto è una sorta di collaudo ed è destinato a diventare, in caso di successo, un modello da seguire un po’ in tutta Italia, specialmente in quelle zone in cui vi sono difficoltà a causa dell’assenza di denaro liquido o di accesso al credito. Questa banca virtuale, inoltre, è consigliata per i comuni che hanno un determinato numero di abitanti. Spetta ora a Lipari esprimersi sulla fattibilità del progetto.