Il leu, moneta ufficiale della Romania, è sceso ai suoi livelli più bassi dell’ultimo mese: il motivo è presto detto, visto che il Ministero rumeno delle Finanze ha provveduto ad aumentare le dimensioni del proprio programma di prestiti. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la divisa in questione si è deprezzata di 0,5 punti percentuali, giungendo in questo modo a quota 4,5839 nei confronti dell’euro presso la Borsa di Bucarest. Nello specifico, si tratta del livello intraday peggiore dal 14 agosto ad oggi, tanto che la perdita trimestrale del leu è salita fino al 2%.
Un utile precisazione è quella che riguarda i rendimenti dei bond obbligazionari governativi, visto che quelli denominati in euro sono aumentati di due punti base (+0,02%), attestandosi così sui 4,84 punti percentuali (gli ultimi bond governativi di Olanda e Romania risalgono allo scorso 6 settembre per la precisione). Uno dei problemi cronici del paese è l’inflazione, ma lo stesso dicastero finanziario è intenzionato a lanciare sul mercato a ottobre 4,15 miliardi di lei e 150 milioni di euro, cifre che devono essere necessariamente confrontate con quelle di agosto (3,3 miliardi di lei e 2,4 miliardi di euro).
Tra l’altro, gli ultimi tre mesi della nazione dell’Europa orientale sono stati caratterizzati da una battaglia di potere molto intensa tra il presidente Traian Basescu e il primo ministro Victor Ponta, una situazione che ha imposto la cessione di meno debito del previsto. Come hanno spiegato diversi economisti, il leu viene guidato nelle sue performance dalla politica e dalle necessità di finanziamento del paese. L’aumento di debito rispetto ai piani è stato una realtà concreta in questo mese di settembre, un evento che non si verificava da aprile scorso. Intanto, Banca Nationala a Romaniei, la banca centrale rumena, ha mantenuto invariati i suoi tassi di interesse al 5,25%, con l’andamento dei prezzi al consumo ancora troppo vicino al 4%.
