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Un leggero deprezzamento per il peso filippino

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 Il peso filippino ha subito un brusco deprezzamento che ha di fatto interrotto un rally che durava ormai da sette giorni precisi: la preoccupazione per questi rialzi, considerati eccessivi da più parti, l’ha fatta da padrona, cerchiamo di capire come si sono svolti i fatti negli ultimi tempi. In pratica, la valuta asiatica aveva raggiunto ieri i 40,853 pesos nel cambio con il dollaro, vale a dire il livello più alto in assoluto dal marzo del 2008, a causa delle speculazioni per quel che concerne le rimesse da parte dei lavoratori oltreoceano, destinati a inviare più denaro del previsto nel corso delle prossime festività natalizie. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare che circa due settimane fa ci aveva pensato anche e soprattutto la rielezione di Obama a favorire le valute asiatiche, uno degli elementi che ha contribuito senza dubbio al rally in questione.

Uno dei principali indicatori tecnici del peso, la divisa che ha ottenuto le migliori performance dell’intero continente asiatico, ha segnalato chiaramente come il dollaro fosse in ripresa. La banca centrale delle Filippine rimane molto guardinga dal punto di vista valutario proprio a causa di tali apprezzamenti e l’ultima contrazione non ha convinto del tutto il governatore Amando Tetangco. La correzione possibile dovrebbe aggirarsi in un range compreso tra i 41,20 e i 41,70 pesos entro la fine del 2012.

Il ribasso odierno è stato pari a 0,1 punti percentuali, con la quota complessiva pari a 40,880 per la precisione. Il rialzo annuo, comunque, è ancora superiore ai sette punti percentuali. Inoltre, bisogna anche considerare che la volatilità a un mese, ovvero una misura che serve per comprendere i movimenti dei tassi di cambio sfruttati per quotare le opzioni, è rimasta invariata al 4,5%; intanto, il rendimento dei bond governativi a venticinque anni (ottobre del 2037) è sceso di un punto base, con una quota complessiva che ormai si è attestata al 5,75%.