Il decreto è legge; la Camera ha espresso il suo giudizio, con 365 si e 61 no per il voto finale sul decreto liberalizzazioni che ha diviso l’Italia. Tanta era la fretta che si è anche lasciato questioni in sospeso, o meglio sono state rimandate; la questione delle commissioni bancarie infatti ha visto l’eliminazione dal decreto, anche se l’esecutivo si impegna a risollevare l’argomento quanto prima (concedendo una “vittoria” temporanea alle banche).
Tanti i settori sfiorati dal decreto appena approvato, che ora arriva direttamente nelle mani del Capo dello Stato per la firma finale. Chi segue i social network sicuramente conosce la pagina Facebook più importante che sia mai stata creata in Italia, e probabilmente la stessa che ha ispirato il primo grande articolo del decreto; Vaticano pagaci tu la Manovra Finanziaria è il movimento nato ad Agosto dello scorso anno e che da poco conta oltre 200.000 fan. Questi sono stati i primi a portare alla luce la questione delle agevolazioni alla Chiesa, che ora con il decreto liberalizzazioni appena approvato vedono un drastico cambiamento, con l’introduzione dell’IMU per gli immobili della Chiesa.
Tra le misure seguono le “liberalizzazioni” per i benzinai, che ora potranno rifornirsi da più produttori (sperando forse in un incremento della concorrenza, anche se la questione è dubbia), le novità sull’RC Auto (niente più risarcimento per il “colpo di frusta”), poi i cambiamenti sulla portabilità del mutuo e sulla rinegoziabilità senza addebiti, nasceranno inoltre 5000 nuove farmacie ed il numero delle licenze per i taxi sarà fissato dai comuni, per concludere con la separazione di ENEL da SNAM.
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Si chiude così un altro grande capitolo del Governo Monti che ancora una volta ha fatto discutere un Paese intero; una volta tirate le somme, anche se certi settori sono stati indubbiamente penalizzati, l’obiettivo primario è stato perseguito nel migliore dei modi dopotutto e se verrà sventata la crisi che potrebbe investire l’Italia secondi più fonti allora lo dovremo anche al “coraggio” di queste decisioni.
►NOVITA’ DECRETO LIBERALIZZAZIONI GOVERNO MONTI