Le valute sembrano molto sensibili alle dichiarazioni politiche, e così oggi si sono riversati i selloff sulla sterlina britannica dopo che il primo ministro Theresa May ha parlato ieri di una Brexit dura che sembrerebbe inevitabile.
Il Pound è ancora in forte calo rispetto al dollaro e all’euro, per la gioia delle esportazioni britanniche: 1,2146 sul dollaro, il minimo dalla fine di ottobre. L’EUR/GBP invece si attesta sullo 0,8659. Ma c’è da chiarire anche il ruolo della Federal reserve, che con il rialzo dei tassi, attuato e anche annunciato per il futuro, sta spingendo in alto il biglietto verde.
La May ha tentato oggi una correzione, dichiarando quando sia stata sbagliata l’affermazione di ieri, ma i mercati non hanno corretto il tiro, con grandi vendite sul mercato. Quello che in realtà sta cercando di fare la Gran Bretagna, è un’uscita che non sia né brusca, né soft. Il Regno Unito vuole continuare ad avere un rapporto privilegiato nella UE, con un accesso totale nel mercato dell’Unione.
In realtà, nessuno dei due protagonisti intende divorziare in modo traumatico, e ad entrambi andrebbe benissimo una soluzione economica soddisfacente che non precluda né l’uno, né l’altro, anche perché sarebbe una soluzione impossibile per due mercati primari globali.