I forti contrasti che caratterizzano la stampa internazionale ed i mercati finanziari continuano ad influire sui mercati rendendo le contrattazioni difficoltose e disordinate. Nel breve termine da un lato abbiamo i downgrade sul sistema bancario recenti (risalenti ai primi di Agosto) che insieme ai dati di oggi sul PIL italiano affondano l’Eurozona gettandola nuovamente nel pericolo “default”. Dall’altro invece c’è l’ottimismo per l’operato portato avanti da BCE e dai singoli Stati membri dell’Euro, che con le misure di austerità potrebbero essere riusciti ad evitare il peggio proseguendo sulla via del recupero.
I dati sul PIL relativi al secondo trimestre del 2012 confermano le aspettative; l’Italia, al pari della Spagna, è tecnicamente in recessione. Il calo di 0,7 punti percentuali rispetto al precedente trimestre completa un “quartetto” di rilevazioni negative che costringe l’opinione internazionale ad affiancare il Bel Paese alla Spagna dal punto di vista tecnico.
In realtà sappiamo che tra i due Stati membri ci sono grandi differenze e se da un lato la crisi ha avuto degli effetti, dall’altro ci sono state tutt’altre conseguenze. Nella giornata di oggi si torna a parlare di spread, con Monti che ribadisce quando il suo intervento sia stato decisivo per il contenimento del differenziale; al di là delle idee sugli scenari alternativi, l’operato di Monti è stato chiaramente cancellato negli ultimi mesi, quando il differenziale è tornato vicino ai livelli di pericolo dopo una fase positiva che aveva scagionato l’Italia come erede della Grecia.
I Mercati però continuano a rispondere positivamente, aumentando il contrasto tra aspettative e realtà; il FTSE-Mib scavalca agile i 14500 punti provando a consolidare il mese di agosto 2012 come quello dell’avvio della tendenza rialzista di lungo termine.