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Inflazione sale, Fed rallenta calo dei tassi di interesse

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L’inflazione torna a causare importanti problematiche alla Fed. A tal punto di costringerla a rallentare il percorso relativo al taglio dei tassi di interesse.

Dati inflazione americana più alti del previsto

Dobbiamo sottolineare che era qualcosa che ci aspettavamo potesse accadere. Come ci aspettiamo che possano esserci a stretto giro degli scontri tra il presidente della Federal Reserve Jerome Powell e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Non è una novità che la loro visione dell’economia americana sia differente. E che per quanto riguarda la politica monetaria uno dei due agisca con cognizione di causa in merito ai dati. I buoni risultati sull’inflazione raggiunti nel corso dell’amministrazione Biden stanno già scemando. Un po’ per ragioni “fisiologiche” da aspettarsi dettate dalla geopolitica e dalla crisi generalizzata e un po’ per via di quelle che sono le intenzioni del neopresidente.

Affrontando il discorso dell’inflazione parlando di numeri, gennaio 2025 ha mostrato un aumento dei prezzi al consumo pari allo 0,5% rispetto al mese precedente. Le stime, per quanto ci si aspettasse un dato leggermente più alto, prevedevano un rialzo dello 0,4%.

Politica monetaria da rivedere

Il dato annuale ha raggiunto il 3% rispetto al 2,9% del mese precedente e ci si aspettava al contrario una conferma del dato. Per quello che riguarda il dato dell’inflazione core, ci si aspettava uno 0,3% e ci si è trovati con uno 0,4%. Con un aumento similare anche per quel che riguarda il dato annuale.

Cosa ha comportato questa crescita generale dell’inflazione? Ovviamente a un ripensamento della Fed per quel che concerne il taglio dei tassi. Mossa assolutamente aspettata da parte degli investitori, consci della possibilità di un rallentamento in tal senso.

La Federal Reserve, quindi, sta optando per un atteggiamento nuovamente più restrittivo a causa della inflazione in crescita. E quindi per una politica monetaria che non piacerà eccessivamente a Donald Trump. Il quale sembra volere ignorare le conseguenze dipendenti dall’applicazione dei dazi.

Sebbene il mercato sembri essere preparato al percorso futuro del costo del denaro, l’applicazione dei dazi legata al protezionismo di Trump porterà non solo a un blocco del percorso del calo dei tassi ma non è da escludere nemmeno una correzione al rialzo degli stessi.

I dazi posseggono infatti una forte spinta inflazionistica sui prezzi. E per quanto si voglia poter mantenere bassi gli stessi per favorire i consumi non si possono ignorare le regole dell’economia.

Con molta probabilità non mancheranno scontri tra il presidente americano e la Fed. Ma l’inflazione dovrà essere comunque considerata una osservata speciale.