La banca centrale indiana dà battaglia all’inflazione. L’istituto ha annunciato l’aumento del costo del denaro (più 0,25 per cento) che arriva così al 5,75 per cento. Nel frattempo aumenterà anche il tasso praticato a favore dei depositi delle banche commerciali. Un effetto a catena sul credito asiatico perché i prestiti, con la prima correzione, diventeranno più costosi. Per effetto della seconda, invece, si tende a limitare la diffusione del credito. In questo modo, le banche del Paese potrebbero preferire tenere i soldi in cassa. Intanto l’inflazione ha toccato il 10,6 per cento in giugno e la banca centrale ha rivisto al rialzo le prospettive di crescita: più 8,5 per cento sul 2010-11. Il governatore Subburao ha avvertito che l’aumento dei prezzi rimane la maggiore preoccupazione dei banchieri centrali. E anche qui, come in Cina, la crescita record potrebbe rivelarsi un problema non da poco per le istituzioni monetarie.