La Hong Kong Monetary Authority, la banca centrale che di fatto gestisce le attività monetarie della ex colonia britannica, ha rinnovato i propri accessi al mercato delle valute: in pratica, la giornata odierna si è caratterizzata per la vendita di 6,2 miliardi di dollari di Hong Kong (circa ottocento milioni di dollari americani), il tutto per un motivo ben preciso. In effetti, la divisa in questione ha ripetutamente sfiorato le sue peggiori conclusioni di trading. Proprio all’inizio del mese di novembre, tra l’altro, c’era stata l’ennesima iniezione di liquidità a Hong Kong, una operazione che viene replicata a cadenza regolare.
L’ultimo intervento di oggi dovrebbe consentire di sostenere in modo adeguato il bilancio aggregato, vale a dire la somma dei bilanci che vengono mantenuti dalle banche con la divisa ufficiale della città cinese: la quota complessiva di questo stesso bilancio raggiungerà con tutta probabilità i 214.529 dollari di Hong Kong fra due giorni esatti. Si tratta della seconda iniezione di liquidità di questa settimana, ma non bisogna nemmeno dimenticare che lo stesso provvedimento ha caratterizzato anche il mese di ottobre (nello stesso periodo in cui si parlava dei pericolosi rialzi del dollaro di Hong Kong). Che cosa ci si può attendere a questo punto?
Gli attori del mercato valutario hanno fatto sapere che oltre ai recenti deflussi per quel che concerne gli acquisti di titoli azionari, il rafforzamento della moneta locale è stato sostenuto senza dubbio dal boom di quotazioni di titoli obbligazionari denominati in moneta verde, visto che non sono state poche le conversioni. Il dollaro di Hong Kong ha raggiunto quota 7,8 rispetto al dollaro statunitense, ma può ancora essere scambiato in un range compreso tra 7,75 e 7,85 per la precisione. Con livelli del genere, l’authority non può che intervenire per mantenere tutto intatto. Non è escluso che questa fine del 2012 possa riservare nuove iniezioni come quella di oggi.
