Serviranno 120 miliardi di euro per sistemare la Grecia, ma tutto si avvita sui 12 miliardi che Atene dovrà ricevere a breve per evitare un ulteriore pressing dei mercati. Il punto è che serviranno ampie riforme e tagli al settore pubblico in carico a un governo debole come quello di George Papandreou. Il messaggio dell’Eurogruppo, riunitosi nel weekend, è stato chiaro: o riforme, o morte. Prima di ricevere aiuti il governo dovrà infatti dimostrare di essere pronto ad attuare un piano di riforme credibile, condiviso e sostenuto. I mercati rimangono scettici e nervosi perché a conti fatti il primo piano da 110 miliardi, ancora da completare, è stato un fallimento: i tassi retributivi dei titoli di stato sono al 18 per cento, e sembra difficile che Atene possa tornare sul mercato da sola l’anno prossimo com’era invece previsto.
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