L’uscita della Grecia dall’area Euro è il fulcro del dibattito nel Vecchio Continente, oltre ad essere il motivo centrale per cui i mercati finanziari non riescono a prendere una direzione senza che poi arrivino le smentite di turno.
Dopo il grande flop di Facebook, la concentrazione degli investitori torna tutta sull’Eurozona e sui suoi problemi; nei giorni scorsi abbiamo assistito all’ennesimo carosello circa le indiscrezioni sull’uscita della Grecia dall’area Euro, con chi annuncia di avere pronto il piano di esclusione e poi smentisce, insieme alla Grecia stessa che sembra non sapere bene che direzione prendere ancora.
Oggi arriva l’ennesima notizia contrastante; l’ex premier Papademos ha annunciato che “non si può escludere” al momento l’uscita dall’Euro, anche se non vi è alcun piano ne da parte della Grecia stessa, ne da parte degli altri Stati Membri.
Su almeno un punto quasi tutti concordano; l’uscita di un Paese dall’area Euro non sarebbe positiva per nessuno e costringerebbe a mettere in seria discussione la durata della moneta unica nel tempo. Dopo tutti gli aiuti inviati alla Grecia, dopo il default controllato, parlare di uscita dall’area della Moneta Unica è una doppia sconfitta che mette di fronte all’esecutivo europeo una dura realtà; le politiche scelte potrebbero non essere state all’altezza e l’unione monetaria non basta da sola senza una politica corretta e centralizzata.
Dopo lo sprint della giornata di ieri i mercati crollano verticalmente già in apertura, con il FTSE-Mib che scende al di sotto di quota 13350 punti e si prepara ad un close giornaliero prossimo a 13000 punti, proprio sul livello di pericolo di lungo termine.
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L’incertezza guiderà nel pomeriggio anche Wall Street, dove l’interesse per Facebook lascia il posto alla speculazione pura che per qualche giorno ancora guiderà il titolo da un capo all’altro del grafico intraday.
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