Nelle ultime settimane si è assistito ad un dilagare di commenti retorici sulla tragedia che, ancora, si sta consumando in Grecia. Da una parte i detrattori, per i quali la Repubblica ellenica starebbe di fatto vivendo le sue ultime ore quale paese membro della zona euro, e dall’altra coloro che restano fermamente convinti che il blocco rimarrà intatto, qualunque cosa accada.
Nomi di tutto rispetto all’interno della comunità finanziaria globale, sono usciti allo scoperto, esprimendo ciascuno la propria opinione, offrendo soluzioni per porre fine al caos e alla concitazione diffuse, che gettano scompiglio tra i responsabili politici e sui mercati di tutto il mondo. Nouriel Roubini, presidente della Roubini Global Economics e soprannominato Dr Doom per le sue pessimistiche previsioni economiche, ha chiesto ufficialmente una riorganizzazione della zona euro.
In un articolo di opinione per il quotidiano Financial Times, Roubini ha sostenuto che il blocco deve necessariamente cercare il ‘divorzio’ da quei membri più vulnerabili – Grecia, Portogallo, Italia, Irlanda e Spagna – lasciando che la zona euro sopravviva con il suo nucleo più forte. Roubini ha insistito sul fatto che, benché difficile, gestire una strategia di uscita è nell’interesse di tutti.
► ANDAMENTO EURO DOPO G20
L’impasse generata dal voto greco del 6 maggio, che si è tradotto in un nulla di fatto – nessun vincitore è stato in effetti proclamato e la Grecia si è trovata in una imbarazzante impasse politico-istituzionale – ha acuito la crisi nella zona euro, spingendola ad un livello una volta ritenuto impensabile: la frattura del gruppo dei 17.
Il voto in Grecia di domenica è stato accompagnato da molta apprensione e, anche alla luce del risultato, niente è sembrato scontato. Una uscita greca dalla moneta unica getterebbe ulteriore pressione sulle maggiori economie europee: la Spagna ha già ricevuto 100 miliardi di euro per ricapitalizzare le proprie banche e l’Italia potrebbe essere il prossimo anello della catena.
Nel frattempo, le banche centrali di tutto il mondo, da Tokyo a Londra, stanno preparando i propri arsenali per difendere le banche e le valute nazionali contro ogni crisi post-elettorale. Il risultato del voto greco dominerà anche la riunione del Gruppo delle 20 potenze economiche mondiali nelle giornate di Lunedì e Martedì, organizzata in Messico. I funzionari delle Finanze della zona euro hanno discusso in merito alla necessità di porre un limite ai prelievi ai bancomat, imponendo controlli alle frontiere e sui capitali in euro zona, nell’ipotesi si concretizzi lo scenario peggiore.