Dopo il disastro nipponico, in continua evoluzione, l’Europa si interroga sul da farsi mentre lo yen schizza ai livelli record contro il dollaro dalla Seconda guerra mondiale. Nelle sale operative gli analisti non sembrano molto sicuri che la Bce attuerà un programma di rialzo dei tassi certo ed invariabile. Infatti, se una stretta monetaria di un questo di punto sembra sicura per il 7 aprile, come lasciato intendere da Jean-Claude Trichet il 3 marzo scorso, il resto rimane un’incognita. Era anche già partito il “toto” rialzo tassi. Il presidente dell’Eurotower non si è ancora pronunciato su questo punto, e lo stesso ha fatto il Consiglio direttivo riunitosi oggi, però qualcuno dovrà dare un segnale al mercato. E dovrà farlo molto presto. Infatti gli investitori ormai scontano questa postura della Bce e se qualcosa è cambiato è bene che venga comunicato in fretta. Gli effetti sono immaginabili e si sintetizzano nel “panic selling” o comunque nell’ulteriore incertezza dei mercati. Stasera i ministri finanziari e i banchieri centrali del G7, presieduto dal Christine Lagarde, si parleranno in teleconferenza per discutere se e come aiutare il Giappone. Tokyo non ha chiesto alcun aiuto e l’incontro non sembra andare più in là di una simbolica pacca sulle spalle.