Una delle cose che stupisce sulla crisi dell’Unione europea è il fatto che i sintomi dei problemi di fondo del sistema macro-economico (che è la zona euro) si confondono con il problema reale.
Si prenda il caso Grecia. Fondamentalmente, l’Unione europea sta chiedendo di più ai creditori privati del paese, perché le politiche europee non sono riuscite a trasformare il contesto economico. Ciò che rende questa particolare situazione più interessante è che l’Europa ha speso due anni e centinaia di miliardi di dollari cercando di evitare un default greco, ma ora stanno avanzando richieste che hanno il potenziale sufficiente per spingere il paese esattamente in quella direzione.
Tuttavia, anche se questo particolare problema è ora al centro dell’attenzione, non costituisce che un sintomo del problema reale e attuale, evidenziato dai dati del PMI europeo. La Germania, ancora una volta, ha superato il resto d’Europa, mentre la periferia sembra stia scivolando lentamente alla deriva. Uno dei problemi principali che ha portato alla crisi è stato proprio lo squilibrio della competitività delle nazioni sotto la moneta unica.
Quello che stiamo vedendo ora in Grecia, e che continuerà, è un sintomo di questo problema di fondo. Ma la Grecia non è da sola. sta diventando evidente che il Portogallo si è messo in una situazione analoga. Il costo per assicurare il debito del Portogallo contro l’insolvenza si è spinto ad un livello record all’inizio della settimana e i suoi rendimenti obbligazionari sono rimasti elevati, tra le preoccupazioni che un eventuale secondo piano di salvataggio del Paese nel 2013 potrebbe includere un haircut per gli obbligazionisti del settore privato, sul modello greco.Le preoccupazioni che il Portogallo non sarà in grado di tornare ai mercati per ottenere finanziamenti il prossimo anno, costringendo il paese a chiedere un secondo pacchetto di salvataggio, crescono tra gli analisti.
Così ora, anche se la Grecia riuscisse a concludere l’accordo per la cancellazione di una parte del suo debito, i mercati sembrano rapidamente volgere lo sguardo verso il Portogallo. Con la Spagna in gravissime difficoltà e l’Italia sempre sotto pressione, la diffusione del contagio sembra stia chiedendo il suo tributo alle politiche d’Europa con la capacità della Germania di controllare la situazione in netto declino.
Berlino si mantiene inflessibile circa i suoi sforzi per aumentare sia la disciplina fiscale della zona euro che per evitare di buttare altri soldi nella crisi del debito europeo. Ma i partener europei non sembrano più disposti a giocare insieme. Il Cancelliere Angela Merkel si trova oggi di fronte ad avversari potenti
Una grande alleanza di ministri delle Finanze, capi di governo e banchieri centrali di quasi tutti i 17 Stati membri della zona euro chiede che il Meccanismo europeo di stabilità (ESM) sia ampliato in modo significativo. Il Fondo permanente, che entrerà in vigore quest’anno e alla fine sostituirà il temporaneo European Financial Stability Facility (EFSF), dovrà essere portato a 1.000 miliardi di euro, rispetto ai 500 miliardi previsti inizialmente, hanno detto i funzionari del governo italiano ai loro omologhi tedeschi.
Allo stesso tempo, la resistenza diffusa a Bruxelles nei confronti dei piani tedeschi per un nuovo sistema di regolamentazione finanziaria all’interno dell’Unione europea sta diventando sempre più assertiva. La proposta della Merkel perché tutti gli stati membri approvino proposte per il pareggio di bilancio – note in Germania come un “freno all’indebitamento” – è stato silurata così come l’idea di consentire alla Commissione europea di portare i paesi che ostinatamente violano le regole di deficit dinanzi alla Corte di giustizia europea.
L’equilibrio del potere in Europa si è spostato. Il fronte degli oppositori della Merkel è più forte che mai. La Germania sembra perdere sostegno da parte dei suoi stessi alleati più forti. La settimana scorsa il banchiere centrale olandese Klaas Knot ha rilasciato un’intervista accusando la Germania del fallimento dell’EFSF.
È il fallimento della politica incentrata sull’austerità e sul rigore fiscale?La Germania non è più capace di guidare la risposta alla crisi finanziaria? I risultati dal vertice europeo della prossima settimana forniranno più indizi.
[…] un haircut per gli obbligazionisti del settore privato, sul modello greco.Continua a leggere: Germania perde alleati europei […]
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