Gas, ultimatum alla Bielorussia

Rotta di collisione tra il Cremlino e Minsk. La Russia minaccia di tagliare l’85 per cento delle forniture di gas se i vicini di casa non pagheranno 155 milioni di euro entro lunedì. Lo scrive l’agenzia Interfax riferendo le parole dell’amministratore delegato del monopolista Gazprom, Alexei Miller. Lo stesso aveva fatto martedì Dmitry Medvedev. Il 15 per cento di gas che continuerà ad arrivare, nota Miller, è il minimo necessario per il mantenimento della pressione nelle condutture. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, al potere dal 1994, ha detto che “troverà il denaro” lasciando intendere che l’ultimatum di Mosca ha un prezzo troppo alto. “Stiamo negoziando”, ha aggiunto Lukashenko che vorrebbe pagare solo 107 milioni di euro. Inevitabile la polemica da parte del leader dell’ex repubblica sovietica che ha accusato i russi di aver alzato il prezzo del gas per i suoi cittadini ma di averlo abbassato per l’Ucraina. E’ stata una scelta di campo da parte di Mosca visto che l’Ucraina ha cambiato bandiera verso posizioni filo russe e con la Bielorussia non corre buon sangue dal 2007, quando è scoppiata la prima diatriba sull’oro azzurro.