Mentre euro e dollaro statunitense vivono un momento non certamente facile, lo stesso non si può dire per il franco svizzero che, approfittando delle difficoltà nelle quali vivono due delle principali valute di riferimento internazionale, è cresciuta negli ultimi giorni ai massimi livelli contro la moneta unica e la valuta verde, incrementando le già buone prestazioni che erano state anticipate negli scorsi mesi.
Che le difficoltà dell’euro nella tenuta contro il franco svizzero fossero evidenti lo avevano capito un po’ tutti. Da questo punto di vista, il colpo di grazia è stato inferto dalle dichiarazioni di Moody’s, che preannunciava un downgrade del rating spagnolo, proprio quando a Madrid si annunciavano elezioni anticipate, e nel resto del vecchio Continente la crisi finanziaria si allargavano a macchia d’olio.
Le criticità di euro e dollaro hanno pertanto risaltato le qualità del franco svizzero, che si è riproposto su piano internazionale quale valuta rifugio in maniera piuttosto prepotente. Un ruolo che, per altri versi e con diverse caratteristiche, è stato ritagliato anche dallo yen giapponese, che ha approfittato delle negatività provenienti dall’altra sponda dell’Oceano per guadagnare silenziosamente terreno nel paniere delle principali monete.
Ad ogni modo, la forza del franco svizzero non può essere ricondotta esclusivamente alle difficoltà di euro e dollaro, visto che la moneta ha avuto modo di apprezzarsi nello scorso mese contro tutte le principali valute controparti. Bisognerà ora capire quanto potrà durare questo momento d’oro del franco svizzero, la cui potenza sul brevissimo termine sembra essere piuttosto legata alle sfortune americane ed europee.
Similare è il motivo che conduce il dollaro neozelandese e quello australiano in terreno positivo contro il dollaro statunitense nel corso dell’ultima settimana. Anche in questo caso occorrerà attendere il responso dei mercati sulle ultime novità provenienti da Washington e, anche in tale ipotesi, non si escludono sorprese.