Tra le valute del forex che destano grande attenzione in tutti gli investitori ricopre un ruolo di primo piano la sterlina inglese che recupera il proprio nome dalla dicitura “pound of sterling silver” la quale sta ad indicare una libbra d’argento puro (composta da un 93% di argento e da un 7% di rame, lega che prende il nome di sterling) a cui veniva dato tale valore.
Come ogni valuta che si rispetti, anche la sterlina ha il suo simbolo – £ – che deriva dalla L iniziale e corsiva del termine latino Libra. Dal 1717 venne abbandonato il sistema monetario argenteo in favore di quello aureo, il cui corso durò all’incirca cento anni.
Almeno due i periodi storici da ricordare per la moneta inglese: quello che va dal 1880 al 1914, nel quale la moneta era il principale riferimento di scambio nel mercato del commercio; quello che va dal 1914 in avanti, periodo in cui le Banche centrali dei maggiori paesi europei, sulla falsariga della decisione presa da quella britannica, abbandonarono la riserva aurea e cominciarono a presentare monete coniate con altri metalli.
Altra tappa importante, quella del 1971 quando il sistema monetario dello United Kingdom divenne decimale (da qui il nome di Decimal Day a ricordare il cambiamento) e la sterlina iniziò a rappresentare la base monetaria dello stesso. La sterlina ha un unico sottomultiplo – il penny, plurale pence – con un sistema che equipolla 1 sterlina a 100 pence.
E’ il 1983 che segna un passaggio fondamentale per la storia della moneta: in quell’anno, infatti, venne coniata la prima sterlina in metallo che andava a sostituire la banconota da una sterlina, che terminò definitivamente il suo corso nel 1988. Oggi la sterlina britannica (GBP) viene anche indicata – al pari di Euro e Dollaro – quale valuta di base nel paragone col valore delle altre monete: in caso di aumento della quotazione di una Valuta di Base vi è un rafforzamento della stessa mentre una diminuzione del valore di quotazione determina un conseguente indebolimento della Valuta di Base.
