In realtà Euro/Dollaro è molto sotto 1.4272; il supporto indicato come punto operativo è stato più volte violato al rialzo ed al ribasso nelle ultime 24 ore ed anche se il cambio non ha accelerato in direzione ribassista come indicato il bottom relativo al momento si conferma a 1.4205 e la situazione generale si indebolisce ulteriormente.
Anche se, come già detto, ci troviamo ancora nel range mensile ed il cambio nel medio periodo non mostra intenzioni direzionali (dopo aver saltato anche le giornate di setup senza prendere una direzione chiara) le ipotesi ribassiste nel breve periodo prendono ovviamente il sopravvento alla luce degli sviluppi, anche se un recupero fino a 1.4340 è ancora possibile. Non è infatti escluso che una nuova salita di breve periodo porti in quota il cross prima di scendere sotto l’ultimo bottom relativo, ma in ogni caso a questo punto bisognerà fare affidamento sull’analisi incrociata per capire i movimenti.
Lasciamo perdere il confronto con l’azionario che ormai non da’ più indicazioni (per il momento almeno), e concentriamoci invece sulle relazioni tra cambi che per diversi motivi devono essere più o meno stabili; il cambio Usd/Jpy ovviamente è il preferito per decifrare la situazione di Euro/Dollaro, ed al momento sta praticamente lateralizzando come quest’ultimo in vista di una possibile inversione rialzista di breve sulla scia della negatività di Euro/Dollaro, ma anche per la situazione daily che vede gli indicatori ancora in leggero ipervenduto.
La discesa precisa e veloce di Eur/Chf non ha lasciato il tempo di entrare ai trader più lenti, ma almeno conferma la debolezza dell’Euro momentanea insieme a Eur/Gbp che ugualmente scende anche se in maniera molto meno ampia, portandosi sotto al media mobile a 200 ore con un po’ di indecisione e rimandando il crollo alla prossima settimana.
Eur/Jpy sembra aver addirittura anticipato la negatività visto che dal top dei primi di Agosto non è più riuscito a recuperare terreno indebolendo anche il grafico daily.