Dollaro Australiano EUR/AUD 1.7841 1.7849 1.7779 1.7925 1.7832 1.7861
Dollaro Canadese EUR/CAD 1.5697 1.5706 1.5681 1.5838 1.5744 1.5754
Dollaro Hong Kong EUR/HKD 10.8624 10.8665 10.774 10.8913 10.831 10.6757
Dollaro Neo Zelandese EUR/NZD 2.2549 2.257 2.2439 2.2742 2.2555 2.2779
Dollaro Singapore EUR/SGD 2.0193 2.0213 2.01 2.0236 2.0157 2.0085
Dollaro Usa EUR/USD 1.4013 1.4015 1.3896 1.4051 1.3972 1.3771
F. Svizzero EUR/CHF 1.5188 1.5191 1.5175 1.5234 1.5217 1.5174
Sterlina Britannica EUR/GBP 0.8803 0.8808 0.87485 0.88405 0.8781 0.879
Yen Giapponese EUR/JPY 132.85 132.89 130.71 132.79 131.41 130.84
Zloty Polacco EUR/PLN 4.3982 4.4082 4.367 4.4245 4.3843 4.396
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Il dollaro accentua ribasso con l’apertura dei mercati Usa, oggetto di speculazione sui rinnovati timori per l’elevato debito pubblico d’Oltreoceano. Il biglietto verde ha toccato il minimo sull’euro da inizio anno, rompendo sopra quota 1,40 (fino a 1,406). Il dollaro scivola anche ai minimi dal 2 gennaio anche contro il franco svizzero (1,0862), da meta’ febbraio sullo yen (93,81) e addirittura degli ultimi sette mesi sulla sterlina (1,5945).Dollaro in generale ribasso in una seduta dominata dai timori circa l’elevato indebitamento pubblico Usa.
Il biglietto verde, che ha aggiornato nel durante i nuovi minimi dell’anno nei confronti della divisa europea (1,4030) e yen (93,81) e degli ultimi sette mesi sulla sterlina (1,5945), ha concluso a 1,3980 per un euro (1,3774 venerdi’ e 1,3972 Bce oggi). Attivita’ contrastata su yen e sterlina, entrambi deboli sull’euro e in rialzo sul dollaro. Chiusura in nero per i principali listini del Vecchio Continente. La giornata di oggi e’ stata caratterizzata da una forte volatilita’. Gli indici si sono mossi a lungo a cavallo della parita’ per poi accelerare al rialzo sul finale, ma mantenendosi ben al di sotto dei massimi di seduta.
A piazza Affari lo S&P/Mib e il Mibtel hanno chiuso in rialzo rispettivamente dello 0,62% a 20007 punti e dello 0,592% a 15801 punti. Bene anche il Cac 40 (+0,328%), il Dax (-0,369%) e il Ftse 100 (+0,456%). Tra gli editoriali in luce L’Espresso (+20,91%), su cui Bank of America ha alzato il rating a buy da underperform, sulla base degli effetti che il taglio dei costi potrebbe avere. In nero anche Mondadori (+6,28%). In calo Mediaset (-0,768%) e Rcs (-0,993%). Contrastate le utilities. In rialzo Iride (+4,5%), Enia (+3,82%) e Edison (+1,07%). Quest’ultimo, secondo un analista, e’ ampiamente sottovalutato e gli investitori hanno approfittato delle notizie riguardanti l’allungamento dei tempi per la ristrutturazione del debito della Carlo Tassara di Zaleski per entrare sul titolo. In calo Terna (-0,195%), Hera (-1,9%) e A2A (-0,454%), sul quale Morgan Stanley ha ridotto il rating a equalweight da overweight. Tra gli industriali venduti Pirelli & C. (-1,22%), Finmeccanica (-0,764%) e Fiat (-0,192%). Il Lingotto ha oggi smentito le notizie che indicano in 18000 il numero degli esuberi in Germania, precisando che il piano prevede una riduzione degli organici, distribuita in tutta Europa e progressiva nel tempo, complessivamente inferiore a 10.000 unita’. In rialzo invece Prysmian (+1,71%) e Impregilo (+1,46%). Acquisti sul comparto assicurativo, sul quale, secondo un analista, e’ tornata una maggiore positivita’ dal momento che i rischi legati alle ricapitalizzazioni non ci sono piu’. In nero Unipol (+1,79%), Generali Ass (+0,569%), Fonsai (+0,427%) e Cattolica Ass. (+2,22%). Su quest’ultimo Banca Leonardo ha ridotto il rating a underweight da buy dopo il rally del 60% messo a segno dall’ultimo upgrade fatto dagli esperti.