Dollaro Australiano EUR/AUD 1.8013 1.8021 1.7774 1.8051 1.7883 1.7858
Dollaro Canadese EUR/CAD 1.5937 1.5945 1.5759 1.5949 1.5832 1.5865
Dollaro Hong Kong EUR/HKD 10.5264 10.5289 10.511 10.634 10.5584 10.6045
Dollaro Neo Zelandese EUR/NZD 2.2975 2.2995 2.2449 2.3067 2.2749 2.2555
Dollaro Singapore EUR/SGD 1.9897 1.9907 1.9858 1.9999 1.9943 1.9923
Dollaro Usa EUR/USD 1.3583 1.3585 1.3564 1.3722 1.3623 1.3683
Franco Svizzero EUR/CHF 1.5059 1.5063 1.5034 1.5092 1.5054 1.5088
Sterlina Britannica EUR/GBP 0.8968 0.8969 0.8926 0.902 0.8998 0.8934
Yen Giapponese EUR/JPY 130.21 130.25 130 132.39 130.9 132.9
Zloty Polacco EUR/PLN 4.4591 4.4616 4.364 4.4655 4.4118 4.386
LEGGI IL REPORT DI PIAZZA AFFARI
Il dollaro reagisce con uno spunto positivo alla diffusione dei dati macro Usa, anche se rapidamente erode buona parte dei guadagni. Il biglietto verde e’ indicato a 1,3605 sull’euro (dopo avere recuperato fino a 1,3579 e contro 1,3629 indicati prima delle statistiche. Stesso movimento ad elastico nei confronti delle altre principali divise. Il dollaro e’ indicato a 96,13 yen, a 1,1058 franchi e a 1,5131 per una sterlina.
Euro in calo sul dollaro rispetto al massimo di 1,3722, ma sempre su livelli elevati: la moneta unica ha terminato le contrattazioni a 1,3627 dollari (1,3642 finale di ieri e 1,3623 Bce oggi). La divisa si e’ inoltre attestata sul finale a 130,58 yen (131,60 e 130,90), mentre il dollaro-yen e’ passato da 96,60 di ieri a 95,84. Ed ancora l’euro quota 1,5052 franchi (1,5088 e 1,5063) e 0,8981 sterline (0,8948 e 0,8934). Chiusura in rosso per i principali indici del Vecchio Continente, appesantiti dai cali del settore finanziario in Ue e dai dati macro poco incoraggianti.
In particolare, il dato sulla produzione industriale dei Paesi Euro-16 a marzo e’ risultato leggermente inferiore alle attese e i dati Usa relativi alle vendite al dettaglio ad aprile, sono stati peggiori del previsto. A piazza Affari lo S&P/Mib e il Mibtel hanno chiuso in calo rispettivamente del 4,7% a 19381 punti e del 3,91% a 15344 punti. Male anche il Cac 40 (-2,42%), il Ftse 100 (-2,13%) e il Dax (-2,61%). Pesante il comparto finanziario.
A livello europeo, il settore ha risentito delle prese di beneficio e delle tensioni degli investitori legate agli stress test che verranno condotti sugli istituti bancari. Chiusura in calo per B.Popolare (-13,42%), B.P.Milano (-9,09%), B.Mps (-6,64%) Intesa Sanpaolo (-8,24%), Ubi B. (-7,6%) e Unicredit (-7,66%) che oggi ha pubblicato i risultati trimestrali dai quali emerge un utile netto di competenza in calo a 447 mln euro, ma comunque in linea con le attese di Centrosim, che ha segnalato un ottimo controllo dei costi operativi.
Pesanti gli assicurativi, con FonSai (-10,94%) tra i peggiori. Male Alleanza Ass. (-5,68%), Unipol (-7,15%) e Generali Ass. (-4,55%) nel giorno della pubblicazione dei dati relativi al 1* trimestre 2009, che hanno mostrato un utile netto a 103,8 mln, in calo rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel settore oil-oil service, contengono le perdite Eni (-1,45%) e Saras (-4,6%), su cui Morgan Stanley ha tagliato il prezzo obiettivo da 2,7 a 2,1 euro confermando la raccomandazione underweight.
Secondo un analista le quotazioni del petrolio, che hanno temporaneamente toccato i massimi da sei mesi, potrebbero favorire il processo di rotazione settoriale. Vendite anche su Tenaris (-2,41%) e Saipem (-5,91%) che si e’ aggiudicata un contratto offshore da 280 mln euro per lo sviluppo del capo Gajah Baru, situato al largo delle coste dell’Indonesia.