Nel fine settimana il patto per il salvataggio della Grecia ha preso corpo, non senza cospicui sacrifici da parte del popolo greco, che vedrà aumentare le tasse, congelare gli stipendi statali e cancellare i bonus nelle buste paga di fine anno. Sembrava tornato il sereno, per quanto possibile, ma alcuni dubbi rimangono e a sollevarli è il governatore della Banca d’Italia e presidente del Financial stability board, Mario Draghi: “Ci sono altri paesi nel mondo che in assenza di correzioni precauzionali accusano rischi simili” alla Grecia, ha sottolineato Draghi, chiedendo di fare subito sulla riforma della regolamentazione finanziaria. “Se le condizioni economiche peggiorano e noi non abbiamo riformato il sistema finanziario – ha aggiunto – ci potranno essere rischi di una nuova spirale ribassista”. Un’indicazione di cui i trader terranno conto. Ma veniamo ai dati macroeconomici della settimana.
Martedì verrà pubblicato l’indice dei prezzi alla produzione di marzo in Europa. Negli Usa, come di consueto, verrà pubblicato l’indice redbook e gli ordini industriali (e non). Mercoledì, mentre il mercato di Tokio sarà ancora chiuso per festività, sarà tempo di indici Pmi in Eurozona e delle vendite al dettaglio tra i Ventisette dell’Unione europea. Giovedì è attesa la decisione della Bce sui tassi d’interesse, si pensa che rimarrà tutto fermo come da maggio dell’anno scorso, ma sarà importante ascoltare quanto Jean-Claude Trichet avrà da dire sulla Grecia e gli altri paesi a rischio. Si terranno anche le elezioni parlamentari in Gran Bretagna (il candidato conservatore David Cameron ha appena ricevuto l’endorsment dall’Economist). Dall’altra parte dell’oceano parlerà Ben Bernanke (Fed), un discorso sulle banche, come riportano le agenzie. Venerdì dagli Usa arriveranno nuovi dati sulla disoccupazione, prevista stabile al 9,7 per cento.