L’attenzione dei mercati da venerdì scorso si è concentrata sull’Italia e da allora non allenta la pressione ribassista: gli spread dei titoli di Stato italiani hanno aggiornato i massimi a confronto con i Bund a 290 punti base. Un nuovo record dei record. Il governo è alle prese con una manovra controversa, che rischia di pesare sulle fasce più deboli del paese senza dare il guizzo necessario alla crescita. Intanto, le agenzie di rating si preparano a nuovi downgrade sul paese. Non è un’impressione che emerge solo dalle sale operative. Oggi la maggiore agenzia di rating cinese, Dagong, ha avvertito su un possibile declassamento (da A-) se l’Italia non riuscirà a ridurre il proprio debito pubblico (119 per cento). Gli analisti si aspettano una mossa simile anche da Moody’s e Standard&Poor’s già autori dell’emanazione di un outlook negativo per il nostro paese. La Germania chiede al governo Berlusconi di approvare “l’austerity” perché è ormai chiaro che l’Italia è troppo grande per essere salvata.
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