La fine della settimana scorsa ha fatto emergere un dubbio. Un dubbio con il quale pochi vorrebbero confrontarsi: nuovi stimoli all’economia Usa. I dati sull’occupazione americana infatti lasciano intuire, senza che sia necessaria troppa perspicacia, che l’economia americana è di nuovo in affanno e che all’orizzonte si profila una nuova manovra di allentamento quantitativo (sarebbe il QE3) da parte della Federal reserve per tentare di rianimare il gigante. Quest’ipotesi, nel caso, passera al vaglio del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal reserve, che si riunirà il 21 e 22 giugno. Per tastare la situazione mercoledì sera alle 20 italiane verrà pubblicato il consueto Beige Book. Nuovi aiuti dunque. La stessa prassi che costituita sul versante europeo: la Grecia, infatti, oltre a ricevere la seconda tranche di aiuti come stabilito, avrà anche un ulteriore sostegno (pari a 60 o 100 miliardi) dalle organizzazioni internazionali. In questo contesto il dollaro rimane la moneta debole del paniere, soprattutto se messa a confronto con lo yen (UsdJpy) in continuo calo. La moneta unica europea, invece, dopo aver rotto il livello 1,4570 continua una ripresa iniziata il 23 maggio scorso.