La settimana è cominciata con la conferma da parte dei governi dell’Eurozona dell’appoggio a Mario Draghi come presidente della Bce e successore di Jean Claude Trichet. I ministri finanziari dell’Eurogruppo apporranno le proprie firme e la consacrazione arriverà a giugno con l’approvazione dei capi di Stato Ue. Non dovrebbero esserci ulteriori ostacoli per Draghi, ma ce ne saranno per l’Europa in ogni caso. Infatti il vertice europeo iniziato oggi con l’Eurogruppo che proseguirà domani con l’allargamento all’Ecofin dovrà approvare i 78 miliardi di aiuti al Portogallo e probabilmente discutere – nonostante l’assenza del direttore del Fmi Dominique Strauss-Khan, arrestato per violenza sessuale a New York – di possibili vie d’uscita per la Grecia. Si nega ad esempio una ristrutturazione del debito e pare invece possibile un allungamento delle scadenze per il rimborso dei titoli di stato previo consenso dei creditori privati. Guardando le mosse delle banche centrali si deve guardare a giovedì per verificare le decisioni e i percorsi intrapresi da Bank of Japan e Bce che si riuniranno in condiglio. Dalla Bce non si attende alcuna manovra sui tassi. La BoJ, invece, concluderà gli incontri venerdì e pubblicherà il proprio report mensile lunedì 23 maggio.