Dobbiamo aspettarci un ulteriore consolidamento dell’euro. Infatti, il fondo giapponese Kokusai, il secondo a livello mondiale dopo Pimco, ha dichiarato di voler aumentare la propria esposizione in euro visto l’ambiente particolarmente favorevole per la moneta unica. Il motivo principale è la sicurezza della Bce nel voler aumentare i tassi d’interesse. Un interventismo cui corrisponde l’incertezza della banca centrale americana, la Fed, ancora indecisa se fermare il programma di allentamento monetario a giugno, il cosiddetto QE2, come suggeriva qualche alto in grado a Washington. Eppure si è appena conclusa una settimana positiva per il biglietto verde, soprattutto perché l’economia americana non sta soffrendo lo stato d’inflazione che vivono gli altri paesi del mondo. Un fattore che è stato apprezzato dal mercato, così come i dati sull’industria. Tant’è che l’indice Empire State ha raggiunto i massimi dell’anno registrando una produzione industriale in crescita dello 0,8 per cento. Numeri cui si affiancano i riscontri positivi dell’indice di fiducia dei consumatori elaborato dall’Università del Michigan. Questa settimana tocca all’Europa verificare lo stato di salute della propria industria con gli indici Pmi dell’area euro, l’indice Ifo tedesco e i prezzi alla produzione in Germania.