Il rialzo dei prezzi inizia a dare più che qualche preoccupazione ai banchieri centrali. Tastando il polso dei 10 governatori più potenti dell’occidente, riuniti oggi a Basilea presso la Banca dei regolamenti internazionali, l’inflazione è una questione di importanza globale. Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che si è fatto portavoce delle loro istanze, ha evidenziato il tema aggiungendo che seppure l’esigenza comune sia quella di tenere i prezzi sotto controllo limitando le aspettative di inflazione, le politiche delle banche centrali potrebbero prendere strade differenti. La Bce ha per prima, rispetto a BoE e Fed, annunciato un aumento dei tassi di riferimento. Una prospettiva lontana da quella della Federal reserve che al più farà la stessa cosa a metà 2012 ma che dovrà confrontarsi con un atteso rialzo dell’indice dei prezzi al consumo. Per questo un alto dirigente della Fed, Roger Fisher, ha aperto oggi un dibattito: se sia il caso, o meno, di fermare il programma di allentamento quantitativo (QE2) da 600 miliardi prima che sia troppo tardi per rallentare i prezzi. Per questo è possibile uno stop anticipato rispetto al previsto (fine giugno). Insomma l’inflazione, come molti economisti avevano previsto nel 2008, è diventato il “quarto mostro” nel videogame della crisi mondiale, per dirla come il ministro italiano Giulio Tremonti.
