L’inizio del nuovo anno non fa da spartiacque tra ciò che è stato e quel che sarà. Vedremo le tendenze registrate in passato continuare e modificarsi anche nel 2011. In primis la crisi dei debiti sovrani europei, con particolare attenzione alla penisola iberica, guarda caso la zona che la Cina ha promesso di voler sostenere con più forza, cominciando con il viaggio a Madrid del vicepremier Li Keqiang, che dovrà valutare le necessità finanziarie del governo di José Zapatero. Il cambio euro dollaro continuerà a subire gli effetti del mal di pancia europeo a scapito della moneta unica. In Cina vedremo l’acuirsi di un problema per certi versi opposto: l’inflazione durante il boom economico. Di recente la banca centrale ha aumentato la richiesta di accantonamenti per le banche in modo da far circolare meno moneta o quanto meno per tenere il corso dello yuan sotto controllo. Restano da guardare con attenzione le materie prime, visto che l’incertezza sarà ancora il sentimento predominante sui mercati e il loro prezzo è destinato a salire come testimoniano i contratti futures. Infine pare utile – dicono gli analisti – mettere particolare impegno nella lettura dei dati macroeconomici perché potrebbero regalare qualche sussulto. A cominciare da quelli sull’immobiliare, comparto usato per valutare la ripresa dei consumi e del mercato del lavoro.