Inizia la settimana del G20. Giovedì e venerdì i capi di stato e di governo dei paesi industrializzati si incontreranno a Seul (Corea del sud). L’incontro è stato preceduto dall’iniezione di 600 miliardi di dollari sul mercato statunitense da parte della Fed, suscitando malumori in altri paesi (Cina, Giappone, Brasile, Germania) preoccupati per lo squilibrio delle politiche monetarie e l'”egoismo” degli americani. Una scelta difesa anche dal presidente degli Stati Uniti, Barak Obama. In ogni caso, bisogna chiedersi come reagirà il dollaro, in recupero la settimana scorsa dopo i ribassi registrati in precedenza con la prospettiva dell’allentamento quantitativo. Se la Fed è intervenuta significa che non prevede una crescita sostenuta, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di una misura così drastica. Questo fa pensare che per guardare al dollaro si debba comunque fare riferimento ai dati macroeconomici più sostanziosi, come quello sui posti di lavoro non agricoli, in crescita la settimana scorsa, complice del rialzo del biglietto verde. In Europa la situazione resta critica soprattutto guardando alla Grecia che aspetta i risultati delle amministrative, al momento favorevoli al governo socialista in carica. L’Irlanda è ancora a rischio perché gli spread dei titoli di stato con i bund tedeschi hanno doppiato i livelli record di agosto (230 punti base, oggi 520). L’Italia invece dovrà presto scontare sul mercato l’attuale crisi di governo per la scissione dal partito leader (Pdl) da parte della nuova corrente di Futuro e Libertà, una sfida tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l’ex alleato e co-fondatore del partito Gianfranco Fini: la settimana scorsa i livelli dei Cds sull’Italia sono arrivati vicini alla cifra di agosto, quando c’erano state le prime avvisaglie di una crisi interna alla maggioranza di governo. Questa settimana sarà comunque all’insegna dell’Asia. Infatti il premier inglese David Cameron a partire da oggi andrà in visita a Pechino, il presidente americano Barack Obama ha già visitato l’India poi andrà in Indonesia e dopo il G20 di Seul andrà in Giappone. Parlando del Giappone è utile segnalare che le riserve valutarie del paese sono arrivate al record di 1,118 trilioni di dollari a causa dell’acquisto di titoli del Tesoro americano. Infine sabato nella città di Yokohama, si terrà il vertice dei paesi dell’Asia Pacifico (Apec) all’ordine del giorno il bilanciamento dell’area e la prospettiva di avvicinamento al libero mercato.