G7 e Fmi hanno fatto poco per attutire la guerra dei cambi. Dal vertice di questo weekend non sono uscite altro che indicazioni imprecise e anzi l’Fmi ha evitato di parlare dell’apprezzamento dello yuan. Adesso il mercato guarda al dollaro con crescente apprensione. Se il biglietto verde frenerà la sua corsa verso il fondo è una domanda da analisi tecnica non facile da risolvere più che altro c’è da chiedersi – come fanno gli esperti dalle sale operative – quanto potrà calare ancora. A influire è soprattutto la prospettiva di allentamento quantitativo della Federal reserve, ampiamente scontata dal mercato, che guarda a questa eventualità con un eccesso di pessimismo. Quel che è certo è che il greenback è sottovalutato rispetto al paniere delle maggiori valute internazionali. Guardiamo gli eventi. Come curiosità: oggi verrà assegnato il nobel all’economia. I favoriti sono due americani, Richard Thaler e Robert Shiller, teorici dei mercati finanziari. In lizza c’è anche l’economista italiano Alberto Alesina dell’università di Harvard. Da seguire sempre oggi il meeting sui metalli alla borsa di Londra con le previsioni per il prossimo periodo, l’Asia business forum di domani e l’incontro dei banchieri statunitensi di domenica. Sul fronte macroeconomico. Oggi parleranno tre esponenti delle banche centrali come Mervey King della Boe, Jean-Claude Trichet della Bce e Janet Yellen, vicepresidente della Fed. Domani alle 20.00, la diffusione del consueto report del comitato di politica monetaria della banca centrale americana (Fomc). Mercoledì invece interverrà direttamente il governatore della Fed, Ben Bernanke, e potrebbe dare ulteriori indicazioni su dollaro e allentamento quantitativo. Il giorno seguente verrà aggiornato il bollettino sulla disoccupazione americana con l’uscita delle richieste settimanali di sussidi. Mentre venerdì si terrà un nuovo discorso di Bernanke, del suo omologo giapponese, Masaaki Shirakawa, e di Trichet. In giornata i dati sull’inflazione europea.