La settimana si apre all’insegna dei dubbi sull’Irlanda e sull’Ungheria. L’Europa trema ancora prima degli stress test? I negoziati tra Fmi e Budapest si sono rotti e riprenderanno in autunno. Resta da capire se il governo centrale sia disposto ad adottare nuove misure di consolidamento fiscale, come richiesto da Washington. Diverso il focus sull’Irlanda. Moody’s ha deciso di declassare il debito sovrano irlandese, portandolo da Aa1 a Aa2, ma modificando l’outlook da negativo a stabile. Un avvio decisamente poco brillante. Ma vediamo i dati macroeconomici della settimana. Nella notte di oggi arriva il superindice giapponese, previsto in ribasso come da dati preliminari. Da Berlino, i prezzi alla produzione di giugno, così come da Londra. L’avvio dei nuovi cantieri residenziali in Usa, invece, darà il polso della situazione per quanto riguarda il mercato immobiliare. Mercoledì nuove news dalla Bank of England che pubblicherà la minute dell’incontro di luglio. Mentre dalla Fed Ben Bernanke parlerà davanti alla commissione bancaria del Senato (giovedì alla Camera). Giornata importante anche per la Banca centrale europea perché il suo leader, Jean-Claude Trichet, terrà un incontro informale con i banchieri dell’Eurozona (due giorni prima della pubblicazione degli stress test). Giovedì, pochi i dati di rilievo. Più che altro di routine. Da seguire: indice fiducia dei consumatori francesi, Indice Pmi dalla Zona euro e le richieste di sussidi in Usa (in calo alla tornata precedente). Venerdì la Germania si confronterà come di consueto con l’Ifo, l’indice che misura la fiducia delle imprese, mentre la Gran Bretagna farà i conti con un Pil trimestrale previsto in frazionale aumento. Dolcis in fundo arrivano gli Stress Test sulle banche europee. Ci resisterà?