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Forex Insider: il calendario economico dal 16 al 20 gennaio

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 Ecco i principali market mover della settimana dal 16 al 20 gennaio:

Lunedì 16 gennaio si apre la settimana Forex. Pochi i market mover di rilievo. Da segnalare la pubblicazione dell’Indice dei prezzi all’ingorsso in Germania, e l’Indice dei prezzi alla produzione (Producer Price Index, PPI) in Svizzera, un indicatore inflazionistico che misura il cambiamento medio dei prezzi di vendita praticati dai produttori nazionali di beni e servizi. Dalla Nuova Zelanda giunge l’Indice NZIER Business Confidence, che misura le condizioni commerciali correnti e contribuisce all’analisi economica di breve periodo.

La settimana forex prosegue Martedì 17 gennaio con numerosi indicatori macroeconomici. La Cina rilascia il dato sulla Produzione Industriale, il Prodotto Interno Lordo (PIL) e la misurazione della spesa edilizia, rilevata dal Construction Spending Index. La Gran Bretagna rende noto l’Indice dei prezzi al consumo mentre il Governatore della Bank of England (BoE), Marvyn King, in occasione del consueto discorso riguardante la politica monetaria, può fornire ai trader utili indicazioni circa la futura azione della BoE, soprattutto in materia di tassi di interesse. La zona euro rilascia l’Economic sentiment, elaborato dal Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung (ZEW), che determina il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi, un indicatore chiave delle condizioni commerciali. Eurostat diffonde l’Indice dei prezzi principali al consumo (Consumer Price Index, CPI), che misura le variazioni nel prezzo di beni e servizi, acquistati dai consumatori, esclusi gli alimentari. Gli Stati Uniti rendono noto l’Indice Empire State Manufacturing di New York, in grado di misurare la salute dell’economia del settore manifatturiero attraverso una indagine su circa 200 imprese
manifatturiere dello stato di New York, mentre la Bank of Canada (BoC) annuncia la propria decisione in materia di tassi d’interesse a breve termine, influenzata dalle prospettive di crescita e dall’inflazione.

Mercoledì 18 gennaio il Giappone rende noto l’Indice della produzione industriale, che misura il cambiamento nella produzione totale delle fabbriche, delle aziende e degli erogatori di servizi pubblici. Rappresenta un buon indicatore della forza del settore manifatturiero.  La Gran Bretagna rilascia importanti indicatori dello stato di salute del mercato del lavoro, quali il Tasso di disoccupazione e la Variazione dei sussidi di disoccupazione. Rende inoltre noto l’Indice Average Earnings, che misura il cambiamento nel prezzo medio della manodopera, premi compresi, fornendo una buona indicazione del reddito personale nel corso del mese analizzato. Gli Stati Uniti rilasciano l’Indice dei prezzi alla produzione, (Core Producer Price Index, PPI), l’Indice Treasury International Capital (TIC) Net Long-Term Transactions, che misura la differenza mensile di valore tra gli acquisti di titoli stranieri a lungo termine da parte degli USA, e gli acquisti di titoli USA a lungo termine da parte di stranieri (i flussi dei TIC rappresentano una risorsa fondamentale per il governo USA per compensare il deficit commerciale) e il dato sulla Produzione industriale. La Bank of Canada pubblica il proprio rapporto di politica monetaria, in cui annuncia le proiezioni economiche, per i prossimi due anni. La Statistics New Zealand rilascia l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), che misura i cambiamenti nei prezzi di beni e servizi dal punto di vista del consumatore.

Giovedì 19 gennaio, l’Australia rende noti i dati sul mercato del lavoro, pubblicando il Tasso di disoccupazione e la Variazione del livello di occupazione, mentre da Francoforte, dove ha sede la Banca centrale europea, giunge il Rapporto mensile della BCE, che fornisce mensilmente informazioni sugli interessi praticati dai mercati monetari, sulle prospettive di crescita, sulle tendenze al risparmio e su diverse tematiche economiche. Viene pubblicato mensilmente, sette giorni dopo l’annuncio della decisione sui tassi d’interesse.  Il Department of Labor degli Stati Uniti rende noto l’Indice Initial Jobless Claims, che misura il numero di persone che per la prima volta nella settimana in rassegna hanno richiesto il Sussidio di disoccupazione, e l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC). Bloomberg diffonde l’Indice di Fiducia del Consumatore Bloomberg, che  misura la percezione degli americani nei confronti dell’economia, delle finanze personali e il loro desiderio di acquistare beni e servizi. Ed ancora l’Energy Information Administration (EIA) diffonde il dato sul Natural Gas Storage. Il Census bureau rende noto l’Indice Housing Starts, che cattura il dato annualizzato delle nuove case o edifici la cui costruzione è stata iniziata in un dato mese e le Concessioni edilizie, indicatore che rileva le variazioni nel numero di nuovi progetti edilizi rilasciate dal governo, un indicatore chiave della condizione del mercato immobiliare. La Federal Reserve Bank of Philadelphia rilascia l’Indice Philadelphia Fed Manufacturing, che determina lo stato di salute economico del settore manifatturiero nella regione di Filadelfia. Qualsiasi dato superiore allo 0 indica un miglioramento delle condizioni del settore manifatturiero, mentre un valore di segno negativo indica un peggioramento.

La settimana si conlcude Venerdì 20 gennaio con il rilascio del dato sulle Vendite al dettaglio della Gran Bretagna, l’Indice dei prezzi al consumo e le Vendite all’ingrosso, entrambi rilasciati dal Statistics Canada, e le Vendite di abitazioni esistenti, un report che aiuta ad analizzare la forza delle vendite del mercato immobiliare USA, e che favorisce l’analisi dell’economia nel suo insieme, rilasciato dal National Association of Realtors.

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