Si apre una nuova settimana forex. Giovedì si è tenuto il mini vertice a Strasburgo tra il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il primo ministro italiano Mario Monti. I leader di Germania e Francia hanno confermato il loro sostegno all’Italia, affermando che il crollo del Paese si tardurrebbe, inevitabilmente, nella fine dell’euro. Questo non è bastato a riportare la fiducia sui mercati, dove permangono le tensioni e la volatilità resta elevata. In settimana si sono verificati due eventi allarmanti: l’asta dei Bund in Germania, il cui esito si è rilevato estremamente deludente a causa della scarsa domanda (dei 6 miliardi di euro offerti, Berlino ha saputo raccogliere solo 3,6 milairdi) e l’asta dei Bot a 6 mesi in cui l’Italia, pur riuscendo a piazzare tutti gli 8 miliardi offerti, ha visto schizzare il rendimento medio al 6,504% dal 3,535% del collocamento di ottobre. Il tasso pagato dal Btp a due anni è balzato all’8%, segnando un nuovo record dalla creazione dell’euro.
Fitch ha declassato otto banche di medie dimensioni, tra le quali anche Banca Popolare di Milano, a causa del deteriorarsi dello scenario economico e alla luce della “sfida strutturale di operare in un mutato contesto operativo in cui la redditività si è ridotta, tra tassi di interesse bassi e costi di finanziamento più elevati”.
Segnali allarmanti circa le prospettive di crescita economica giungono non solo dalla zona euro che, ormai, sembra essere già in recessione, ma anche dalla Cina e dagli Usa.
Questi i principali market mover della settimana dal 28 novembre al 2 dicembre:
Lunedì 28 Novembre si segnalano pochi indicatori economici di rilievo. La Germania rende noto il Gfk German Consumer Climate, un indicatore che misura il livello di fiducia dei cosumatori, desunto da un’indagine condotta presso circa 2.000 consumatori. Si tratta di un indicatore chiave, in grado di anticipare la spesa dei consumatori. Gli Stati Uniti diffonde l’indice New Home Sales (Vendita di nuove case), che misura il numero annualizzato di edifici residenziali venduti nel corso del mese precedente. Si tratta di un importante indicatore del settore immobiliare USA.
Martedì 29 Novembre, gli Stati Uniti rilasciano l’ Indice di Fiducia dei consumatori, mentre la Nuova Zelanda diffonde il dato delle Concessioni edilizie (dette anche permessi), che indica il numero di concessioni per nuovi progetti edilizi rilasciate dal governo e rappresenta un indicatore chiave della condizione del mercato immobiliare.
Mercoledì 30 novembre la Germania rilascia l’ Indice delle Vendite al dettaglio. L’Eurostat fornisce il dato del Tasso di disoccupazione, che rappresenta la misurazione della percentuale di manodopera totale disoccupata ma attivamente alla ricerca di impiego e disponibile al lavoro in zona euro, e l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC), che misura i cambiamenti nei prezzi di beni e servizi dal punto di vista del consumatore. Si tratta di uno strumento chiave per misurare in cambiamenti nelle tendenze di acquisto e di un importante indicatore dell’inflazione in zona euro. Gli Stati Uniti rendono noti importanti indicatori macroeconomici: l’ADP National Employment Report (Variazione occupazione non agricola), un indicatore del cambiamento dell’impiego privato, basato su un sottoinsieme di dati retributivi, aggregati e anonimi, che rappresenta circa 400.000 clienti commerciali USA; l’Indice del costo unitario della manodopera, che misura la variazione nel costo totale per l’impiego della manodopera ed è in grado di fornire una valida indicazione delle tendenze inflazionistiche e dei costi della produzione nel corso del trimestre in oggetto; l’Indice di produttività del settore non agricolo (Nonfarm Productivity), che misura il cambiamento annualizzato nel livello medio di produttività dei lavoratori USA nella produzione di beni e servizi, escluso il settore agricolo, rilasciato dal Bureau of Labor Statistics of the US Department of Labor; l’Indice Pending Home Sales Index (PHSI) del NAR (Abitazioni in vendita); il Beige Book della Federal Reserve, un rapporto sulle condizioni economiche attuali nei 12 distretti della Fed, che coprono tutto il territorio degli USA, capace di fornire un quadro delle tendenze e delle sfide economiche negli USA; il Chicago Purchasing Managers Index, che determina lo stato di salute economica del settore manifatturiero nella regione di Chicago; ed ancora le Crude Oil Inventories dell’Energy Information Administration (EIA), le Scorte di petrolio greggio, che rilevano l’incremento settimanale in barili del greggio detenuto in giacenza presso le aziende statunitensi. Il Canada rialscia il dato sul Prodotto Interno Lordo (PIL).
Giovedì 01 dicembre, il Markit Economics rende noto l’Indice dei responsabili degli acquisti di servizi (Purchasing Managers’ Index, PMI), che misura il livello di attività dei responsabili degli acquisti nel settore manifatturiero, in grado di fornire un’indicazione sullo stato di salute del comparto manifatturiero e sulla crescita della produzione nell’eurozona. Dagli Stati Uniti, l’indice Initial Jobless Claims, le richieste di sussidi di disoccupazione, fornito dal Department of Labor e pubblicato in un report settimanale. Il dato misura lo stato di salute del mercato del lavoro. Ancora dagli USA, il Manufacturing Index dell’Institute of Supply Management (ISM), l’indice ISM del settore manifatturiero.
La settimana si chiude Venerdì 02 dicembre con importanti market mover dagli Stati Uniti. Il Bureau of Labor Statistics rende noti i Libri Paga non Agricoli Privati, che misurano la variazione nel numero degli occupati durante l’ultimo mese nel sub-settore privato di tutte le imprese non agricole, il Tasso di disoccupazione, l’Indice Nonfarm Payrolls (salariati del settore non agricolo) e l’Indice Average Hourly Earnings, che misura il cambiamento della retribuzione oraria media nelle principali aziende e, pertanto, esprime l’inflazione del costo della manodopera.
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